25 giugno 2022, ore 12:31
Arrestato il quarantasettenne accusato di aver sfondato il cranio della compagna a colpi di mattarello. La vittima aveva 33 anni e un figlio di sei mesi, che era in casa al momento del delitto. In Piemonte anziana carbonizzata nella sua auto, fermato un uomo della zona
E’ successo ancora. Continua a succedere. La storia è sempre la stessa, i ruoli sono chiari: un uomo violento e possessivo, una donna che non riesce o non può difendersi. Femminicidio è una brutta parola, fotografa una vera emergenza all’interno della nostra società. Che non sembra fare molto per mettere un argine a questa deriva di inciviltà.
UNA GIOVANE MAMMA
L’ultimo episodio a Bellariva di Rimini, sulla riviera romagnola. Vittima una ragazza di 33 anni, uccisa da un colpo di mattarello in testa, che le ha sfondato il cranio. Lo ha sferrato il suo compagno. L’uomo, anzi il soggetto, ha 47 anni ed è già stato arrestato dalle forze dell’ordine. Per lui è pronta l’accusa di omicidio. I due hanno un figlio di soli sei mesi, che era in casa con loro mentre si consumava il delitto. Non avrebbe corso alcun pericolo, non si sarebbe reso conto di nulla, anche complice la tenera età. La sua mamma è stata trovata morta in camera da letto, il piccolo era in sala. Secondo alcune testimonianze, i due litigavano spesso. L’ultima lite probabilmente ha riguardato proprio il figlio. Pare che la vittima non si fidasse del suo compagno e non gli consentisse di tenerlo in braccio. I due si erano conosciuti un anno e mezzo fa tramite un sito di incontri: pochi mesi dopo lei era incinta, sei mesi fa la nascita del bambino. Ma questa non è una storia dal lieto fine. Dopo l’omicidio, l’assassino è uscito per strada ancora sporco di sangue e ha detto: “Il bambino sta bene, ora lei non potrà più parlargli male di me”. Come se un neonato potesse già capire i contenuti di un discorso. Dopo i primi accertamenti è emerso che il quarantasettenne era seguito dai servizi psichiatrici dell’Ausl.
UNA SIGNORA BENESTANTE
Tutto da chiarire l’omicidio avvenuto in Piemonte. Ma anche qui ci sono due certezze: l’assassino è un maschio, la vittima una donna, peraltro anziana. Norma Megardi aveva 74 anni. Era benestante, abitava a Sale, nella provincia di Alessandria. Non si avevano sue notizie da lunedì scorso, poi la sua auto contenente resti umani, era stata rinvenuta bruciata nello stesso giorno, durante le operazioni di spegnimento di un incendio, in zona cascina San Pio, nel paese di Isola Sant'Antonio. I resti appartenevano a lei, è morta carbonizzata. Oggi la svolta nelle indagini: i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Alessandria, hanno eseguito il fermo disposto dalla Procura del presunto responsabile dell'omicidio di Norma Megardi. Si tratta di un uomo della zona, condotto in carcere, nella casa circondariale Cantiello e Gaeta.