Andrea Nicastro dall'Ucraina su RTL 102.5 sulla crisi Mosca-Kiev: “La posizione scomoda dell’Italia per il gas"
22 febbraio 2022, ore 10:30
Andrea Nicastro, inviato in Ucraina del Corriere della Sera, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro
Andrea Nicastro, inviato in Ucraina del Corriere della Sera, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro e ha parlato degli ultimi avvenimenti in Ucraina, della posizione dell’Italia e di ciò che potrebbe accadere.
GLI ULTIMI AVVENIMENTI IN UCRAINA
“Dall’altra parte di quella che per otto anni è stata la linea di contatto tra le forze ribelli ucraine e lo Stato legittimo ucraino, adesso la novità è che ci sono le truppe", ha raccontato Nicastro. "Putin con la bandiera russa con il rischio che un contatto tra le forze ucraine e quelle russe possa creare un casus belli, per giustificare l’ingresso di quei 190mila soldati russi che circondano l’Ucraina da tre lati”.
PERCHÉ PUTIN È ARRIVATO A QUESTO PUNTO?
“È un ulteriore episodio di una guerra a tappe, congelata, ci son state tante definizioni, che prosegue da otto anni. Anzi, è cominciata quando Mosca ha cercato di forzare a Kiev un governo filorusso quando la rivoluzione colorata arancione ha invece contribuito a dire che l’Ucraina voleva andare con l’Europa e la NATO", ha detto Andrea Nicastro. "Quel distanziamento della piccola Russia, dei fratelli slavi e ucraini, a Mosca non è mai andato giù. Da quel momento Putin ha cominciato a mangiarsi l’Ucraina un pezzo alla volta: c’è stata prima la rivolta in Donbass, poi la presa della Crimea, non dimentichiamocelo. Lì ci sono i missili nucleari, le basi per i sottomarini nucleari russi, quello è un punto geostrategico a cui Putin non ha voluto rinunciare e il mondo non ha detto niente. Così oggi, davanti a questa presa di posizione al momento solo formale, il mondo ha già detto che non manderemo truppe ad aiutare l’Ucraina. Possiamo mandargli delle armi, ma è un confronto impari: un’Ucraina sola contro una potenza non solo nucleare ma anche economica con grande capacità di ricatto come quella russa. Nel momento in cui la Russia dice che non fornisce più gas, l’Europa trema”.
LA POSIZIONE DELL’ITALIA
“L’Italia è vulnerabile, consideriamo anche la perdita importante avuta con il contributo di un Paese amico come la Francia nel perdere le forniture libiche. Siamo in una situazione complicata: i gasdotti che abbiamo cercato di costruire possono aiutarci ma non siamo stati abbastanza lungimiranti per importare gas liquido, né nel cercare di portare avanti una politica di energie alternative", ha raccontato Nicastro. "Noi siamo estremamente dipendenti dalla Russia, cosa che sanno sia Putin che Draghi. Draghi può mettere a suo vantaggio questa fonte di debolezza perché può rappresentare un elemento di contatto tra l’Europa e Putin”.
PUTIN SI FERMERÀ AL DONBASS O CONTINUERÀ?
“L’obiettivo di Putin è di riportare l’Ucraina sotto la sua sfera d’influenza. Lo può fare mangiandosela pezzo a pezzo, strangolandola economicamente, isolandola dal punto di vista internazionale e cercando di minarla dall’interno attraverso partiti amici o manovre dei servizi segreti. Ha tante armi a disposizione e ha dimostrato di avere pazienza. D’altra parte è un conflitto che dura da otto anni, Putin in questa mossa estremamente teatrale ha riconosciuto queste repubbliche separatiste, avrebbe potuto annetterle e sarebbe stato un ulteriore passo verso il rifiuto del riconoscimento internazionale. Non l’ha fatto", ha detto il giornalista. "Ci sono ancora degli step per alzare la tensione, uno di questo è militare e non è da scartare. 190mila uomini nei confini non possono rimanere lì per sempre: costano a Putin ma costano anche all’Ucraina. Forse è l’Ucraina che è meno capace di reggere un assedio di questo tipo, moderno, come quello che sta inventandosi Putin”.
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