Anno record per il video on demand che vola con la pandemia, arriva un 2021 ricco di novità, Discovery+ e la Champions su Prime
05 gennaio 2021, ore 17:00
agg. 07 gennaio 2021, ore 10:17
Crescono le piattaforme streaming con la chiusura di cinema e teatri, nuova linfa al settore
È una tendenza già consolidata da anni quella della crescita delle piattaforme streaming e la pandemia, con l'aumento della fruizione dei contenuti nelle mura di casa dovuta anche alla chiusura di cinema e teatri, ha portato nuova linfa al settore.
La crescita del 2021
Nel 2021 è prevedibile un trend ulteriormente in salita con una sempre maggiore concorrenza tra gli operatori, oltre allo sviluppo di nuovi modelli di utilizzo, come la visione simultanea di gruppo, e di business, come gli abbonamenti gratuiti con spot pubblicitari nel corso dello streaming, che negli Usa rappresentano già un quarto del mercato.
Le nuove offerte
La prima novità dell'anno è lo sbarco dal 4 gennaio in 25 Paesi, compresa l'Italia, della nuova offerta streaming di Discovery, che manda in soffitta Dplay a vantaggio di Discovery+. La piattaforma, che ha appena annunciato un accordo con Vodafone, è dedicata, in linea con la storia del gruppo, al real life entertainment e ai contenuti "non-fiction", oltre che allo sport (con l'esclusiva digitale dei Giochi Olimpici), per fare concorrenza ai big del settore, come Netflix, Disney+ o Prime Video, ma anche per essere complementare ad altre offerte.
Il successo di Disney+
Il 2020 è stato l'anno di Disney+ che, a poco più di anno dallo sbarco negli Usa e nove mesi in Italia, ha raggiunto i 90 milioni di abbonati globali e punta a triplicarli entro il 2024. Il lancio di titoli direttamente sulla piattaforma, come successo per l'atteso Soul a Natale, e l'ingresso del brand Star che va ad aggiungersi ai già presenti Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e Disney, non potrà che trainarne la crescita, fino forse a sfidare la leadership di Netflix. Il servizio fondato da Reed Hastings è esploso nel corso nel corso della pandemia, anche se con numeri meno brillanti nella seconda parte dell'anno. A fine 2020, secondo le stime, ha superato la soglia dei 200 milioni di abbonati nel mondo con una crescita annuale del 27%, figlia anche della strategia delle produzioni originali lanciate nei diversi mercati locali.
Gli altri competitor
Non è andata altrettanto bene a Quibi, il servizio specifico per gli smartphone lanciato la scorsa primavera con grandi aspettative (tra i progetti annunciati c'era anche una serie horror di Steven Spielberg visibile solo negli orari notturni) e fallito, secondo gli ideatori, per la scarsa propensione alla fruizione in mobilità nel corso della pandemia. Non è escluso, però, che qualcuno provi a ripercorre la strada dell'offerta di video brevi di qualità, da guardare sul cellulare sul modello di Youtube o TikTok. È immaginabile, infatti, che piattaforme e social continueranno a pestarsi i piedi o a interagire tra loro nell'immediato futuro, se si considera il tentativo di Disney, con GroupWatch, e altri operatori di spingere la modalità di visione simultanea di gruppo (ad esempio tra amici a distanza) dei contenuti, con la possibilità anche di commentarli.
Cosa accade in Italia
In Italia, secondo le stime, sono oltre 10 milioni gli abbonamenti alle piattaforme streaming con più di 15 milioni di utenti, con un incremento intorno al 20% nel corso della pandemia. Nel 2021 a favorirne lo sviluppo sarà anche la maggiore diffusione delle tv connesse, dovuta, tra l'altro, allo switch off del digitale da prossimo settembre. Un trend che però non ha intaccato gli ascolti della tv tradizionale, che ha visto una crescita dell'audience in doppia cifra nel corso dell'anno e ha però sofferto per il calo della pubblicità. I broadcaster stanno, comunque, spingendo sui servizi on demand nel tentativo di contrastare l'avanzata dei big d'Oltreoceano.
Cresce RaiPlay
RaiPlay, ad esempio, ha raggiunto nel 2020 1,24 miliardi di visualizzazioni complessive, in crescita di oltre l'80% in un anno, con 17,2 milioni di utenti, in aumento di 3,2 milioni rispetto al 2019. Una delle principali novità del 2021 per il nostro Paese è l'arrivo su Prime Video della Champions League. Il servizio di Amazon, già attivo a livello globale sul fronte dei diritti sportivi, ha acquistato per il prossimo triennio i diritti per la trasmissione delle migliori 16 partite del mercoledì della massima competizione europea, che vedranno sempre presente una squadra italiana nei gironi e, se queste andranno avanti, fino alle semifinali. Come già con Dazn, Sky ha annunciato una partnership la piattaforma di Jeff Bezos, che consentirà di vedere Prime Video sia su Sky Q e sia sui dispositivi Now Tv.