Anora, la palma d’oro a Cannes 2024 arriva al cinema. Trama, cast e recensione del film di Sean Baker
Anora, la palma d’oro a Cannes 2024 arriva al cinema. Trama, cast e recensione del film di Sean Baker
07 novembre 2024, ore 16:00
Una commedia romantica che gode della forza di non assomigliare a nulla pur nutrendosi di tutti gli stilemi classici del genere a cui attinge
Una cenerentola contemporanea che non perde la scarpetta ma i sogni e le speranze. Da oggi arriva finalmente nelle sale il film che ha conquistato Cannes 2024, portandosi a casa la Palma d’oro, il premio più prestigioso della kermesse francese. Anora, diretto da Sean Baker, è una favola moderna filmata come un documentario, dove il realismo e la crudeltà della vita, trafiggono i sogni fiabeschi.
ANORA, LA TRAMA E IL CAST DEL FILM
La pellicola segue le avventure di Anora, una sex worker tra New York e Las Vegas che per guadagnarsi dei soldi, all’inizio del film, lavora in un club dove vende il suo corpo e il sesso. La ragazza ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa impulsivamente Ivan, il figlio di un oligarca russo. Il ragazzo è molto ricco e possiede la voglia smisurata di godersi la vita. La notizia arriva in Russia e la favola di Anora rischia di andare in frantumi quando i genitori di lui partono per New York per far annullare il matrimonio.
La protagonista è interpretata da Mikey Madison, attrice americana vista recentemente in Scream e scoperta da Quentin Tarantino nel film C’era una volta a Hollywood. La giovane interprete è affiancata dal russo Yuriy Borisov e da altri attori non professionisti. L’opera è prodotta da Cre Film, FilmNation Entertainment e distribuita nelle sale da Universal Pictures.
ANORA, PRETTY WOMAN CHE INCONTRA EUPHORIA
“Anora” è quanto di meglio è uscito al cinema in questo 2024. Una commedia romantica che gode della forza di non assomigliare a nulla pur nutrendosi di tutti gli stilemi classici del genere a cui attinge. Questo perché si diverte a sovvertire le regole, senza clamore e senza esibirlo volutamente davanti allo spettatore, ma diluendo tutto in una storia ben scritta e ben raccontata. Le soluzioni “già viste” risultano inedite grazie alla bravura di Sean Baker che senza troppe pretese e con la chiarezza che è propria solo dei grandi cineasti, mette insieme “Pretty Woman” e “Euphoria”, cucendoli insieme in un film che nella seconda parte diventa on the road. Il regista, che proviene dal cinema indipendente, mette in scena la deriva oscena del presente, quella per cui la ricchezza è sinonimo di felicità e dove la generazione zeta ha perso qualsiasi valore. Anora sembra interessata solamente al denaro, mentre Ivan vede tutto come un gioco e crede di poter comprare tutto, perfino l’amore e i sentimenti. Sullo sfondo c’è l’America, marginale e mortificata, dove tutti i sogni vengono spenti e traditi dalla crudeltà della vita. Ma nonostante tutto, nel film di Baker si ride tanto, soprattutto nella seconda parte. C’è grande onestà e purezza in “Anora”, che riesce a fondere alla perfezione ciò che è semplicissimo con questioni più complesse e profonde. E poi c’è Yuriy Borisov, un attore formidabile che senza abusare delle parole e dei dialoghi, e solo con la forza della mimica, si ruba la scena, con una disinvoltura e un’abilità che altri ucciderebbero per avere. Il lavoro che questo giovane interprete russo ha fatto in “Anora” andrebbe studiato nelle scuole di recitazione. Si inserisce nella storia senza fare rumore, in punta di piedi, e arrivando nel finale con una potenza e una semplicità disarmante. Baker lo valorizza in ogni inquadratura, senza rovinarlo e inserendolo nella narrazione come una sorpresa che lo spettatore non si aspetta e che illumina letteralmente le ultime sequenze del film.