"Antonio" è il secondo italiano a poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito, arrivato l'ok al farmaco
17 agosto 2022, ore 18:19 , agg. alle 19:12
Era pronto anche a recarsi in Svizzera, quando è arrivato il parere medico che aspettava da due anni. Tetraplegico dal 2014, potrà scegliere in autonomia quando porre fine alla sua vita
“Sono felice di poter avere i miei cari con me fino all’ultimo”: è così che Antonio, nome di fantasia, ha commentato la notizia che potrà accedere legalmente al suicidio assistito. Tetraplegico dal 2014, attendeva questo esito da due lunghi anni. Ma alla fine Antonio, assistito dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni, ce l'ha fatta e gli è stato riconosciuto di poter mettere fine alle sue sofferenze. Diventa così il secondo italiano, dopo Federico “Mario” Carboni, morto lo scorso 16 giugno, a poter ricorrere al suicidio assistito nel nostro Paese.
LA SENTENZA
La decisione è stata possibile in nome della cosiddetta "sentenza di incostituzionalità Cappato –Antoniani", che permette di accedere al suicidio assistito anche in Italia, ma solo alla presenza di quattro requisiti, indicati dalla Corte Costituzionale: devono riconoscersi un proposito di suicidio autonomo e libero di una persona tenuta in vita da trattamento di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili, ma capace di prendere decisioni consapevoli. Le condizioni devono essere verificate da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale e deve esserci un parere del comitato etico territorialmente competente. Una serie di requisiti chiari, di cui è stata accertata la presenza anche nel caso di Antonio.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE MEDICA SUL FARMACO
A mancare a questo punto erano solo il parere sul farmaco e sulle sue modalità di somministrazione. Arrivati nella giornata di oggi, quando la Commissione medica dell'Azienda sanitaria unica regionale delle Marche ha dato il via libera per il farmaco che permetterà ad Antonio di accedere al suicidio assistito. Il farmaco in questione è il Tiopentone sodico e, si legge nel parere, “la modalità di somministrazione è compatibile con la scelta del farmaco ed attuabile in autonomia dal sig. Antonio in un contesto operativo decoroso e con effetti fisicamente non dolorosi per l'autore nel frangente del fine vita". In questo modo Antonio potrà decidere in autonomia quando morire. Una notizia che arriva mentre, racconta, era già pronto a recarsi in Svizzera per portare avanti il percorso che ora, invece, potrà terminare a casa.