Antonio Tajani a RTL 102.5: “Noi amici di Israele, ha diritto ad attaccare Hamas ma ora serve de-escalation”

Antonio Tajani a RTL 102.5: “Noi amici di Israele, ha diritto ad attaccare Hamas ma ora serve de-escalation”

Antonio Tajani a RTL 102.5: “Noi amici di Israele, ha diritto ad attaccare Hamas ma ora serve de-escalation”


14 febbraio 2024, ore 09:39

Sul terzo mandato: “Favorevole per sindaci, contrario per governatori”

Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto nel corso di Non Stop News, su RTL 102.5, con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro per un punto sulle ultime notizie di attualità.


Medio Oriente

«Noi siamo amici di Israele e sosteniamo con forza il suo diritto a difendersi e la sua necessità di non essere attaccato dall’esterno. Nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica, come è stato detto più volte. Israele è stato vittima di un attacco a freddo il 7 ottobre, di una caccia all’ebreo vera e propria da parte di Hamas, non un attacco militare. Cose inaudite, ho visto filmati incredibili. Israele ha il diritto di attaccare e reagire, ma abbiamo sempre detto che la risposta deve essere proporzionata; ci sono troppe vittime civili e quindi diciamo di fare».

«Netanyahu sta seguendo la linea dura, ma penso che l’interesse generale sia quello di una de-escalation per tutto il mondo occidentale. Nel fine settimana ci sarà a Monaco di Baviera un vertice dei ministri degli esteri, un G7 che avrò l’onore di presiedere, e ribadiremo la necessità di una de-escalation. Penso sia anche importante sostenere il dialogo che si sta svolgendo in Egitto con il Qatar, con Israele e con i sudamericani per vedere come avere una sospensione dei combattimenti per aiutare la popolazione civile palestinese e liberare gli ostaggi, che non hanno colpa e devono essere liberati da Hamas. Ci sono decine di migliaia di vittime civili; Hamas sta usando il popolo come scudo e vuole che Israele abbia una reazione ancora più dura per poi dire "isoliamo Israele"; è il disegno di Hamas, non bisogna cadere nella trappola. Anche quando si attaccano le loro basi bisogna cercare di limitare i danni alla popolazione».

«L’Italia è sempre protagonista sul fronte della diplomazia; abbiamo sempre dialogato con il mondo arabo. Siamo protagonisti di tutte le iniziative politiche e saremo presenti a Monaco di Baviera per il G7, dove incontreremo i ministri degli esteri del mondo arabo. Abbiamo ottimi rapporti con loro, così come siamo amici fraterni di Israele. Il nostro obiettivo è di promuovere la strategia dei due popoli e due stati, garantendo la sicurezza di Israele ma offrendo prospettive anche al popolo palestinese, che deve avere uno stato libero e democratico e che possa liberarsi dal vincolo di Hamas. Altrimenti, rischiamo che Hamas diventi l'unica speranza per i palestinesi, il che non può accadere perché è un'organizzazione militare terroristica. Dobbiamo fornire una prospettiva al popolo palestinese».


Le proteste degli agricoltori 

«Il malessere degli agricoltori è giustificato perché ci sono norme comunitarie che noi abbiamo contrastato e che io, come parlamentare europeo, non ho votato, le quali hanno una visione ideologica della lotta al cambiamento climatico, causando danni all’industria e all’agricoltura. Il governo sta facendo tutto il possibile per cercare di sostenere il mondo agricolo. Il problema dell’IRPEF è significativo, ma il vero problema principale dell’agricoltura è l’acqua. La siccità danneggia profondamente le nostre produzioni. Da tempo, come Forza Italia, abbiamo presentato una strategia per creare invasi e raccogliere acqua durante la stagione invernale per utilizzarla in quella estiva. A livello europeo, si è creata una realtà che noi abbiamo osteggiato come Forza Italia: una politica ambientale che pone obiettivi irraggiungibili. Questo è una delle cause del malessere degli agricoltori».

Candidature europee

«È presto per decidere, ma non c’è nulla di strano se i leader si candidano; è un modo per rafforzare una linea politica, anche se poi non diventeranno parlamentari europei. È un modo per chiamare a raccolta gli elettori e combattere l’astensionismo. Io sono segretario di Forza Italia fino al congresso, poi, se sarò rieletto, vedremo, ma devo rispettare il mio movimento politico. C’è ancora tempo per decidere». Terzo mandato: «Il terzo mandato è giusto per i sindaci di comuni fino a 15.000 abitanti. Sui governatori sono contrario; diventa troppo lungo. In democrazia serve alternanza; i governatori hanno più potere del presidente del consiglio sul loro territorio, quindi è giusto che ci sia un limite ai mandati».


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