Appello della Corte Penale Internazionale, i Paesi membri eseguano i mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant

Appello della Corte Penale Internazionale, i Paesi membri eseguano i mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant

Appello della Corte Penale Internazionale, i Paesi membri eseguano i mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant


21 novembre 2024, ore 21:00

Il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa sono accusati di crimini di guerra e contro l’umanità

"Ci sono ragionevoli prove per credere che abbiano intenzionalmente privato la popolazione civile di Gaza dei mezzi indispensabili per la sopravvivenza”. E’ quanto si legge nelle motivazioni della Corte Penale Internazionale che ha emesso due mandati di arresto per crimini di guerra e crimini contro l’umanità nei confronti del primo ministro israeliano Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Gallant. Lo stesso provvedimento è stato spiccato nei confronti dei leader di Hamas. Questa pronuncia è vincolante per i Paesi dell’Unione Europea, ha detto l'Alto rappresentante per gli Affari Esteri Josep Borrell. La Corte dell’Aja ha lanciato un appello affinché i mandati di arresto vengano eseguiti dai 124 Stati che ne fanno parte, tra cui non figurano gli Stati Uniti che hanno invece duramente criticato la decisione definita da Netanyahu antisemita e basata su falsità. ”Nessuna decisione esterna impedirà a Israele di continuare a difendere il suo Paese in qualsiasi modo”, ha sottolineato il leader dello stato ebraico in un video messaggio ai suoi concittadini. Gallant ha parlato di un pericoloso precedente contro il diritto all'autodifesa che incoraggia il terrorismo omicida. ''La decisione della Corte dell'Aia sarà ricordata per sempre perché mette nella stessa fila lo Stato di Israele e i leader assassini di Hamas, legittimando così l'uccisione di bambini, lo stupro di donne e il rapimento di anziani dai loro letti”, ha scritto l’ex ministro sui social.


Crosetto, sentenza sbagliata

"Ritengo sia una sentenza sbagliata, che ha messo sullo stesso piano il Presidente israeliano e il Ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l'attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su Rai 1. "Non penso che la Corte Penale Internazionale dovesse intervenire con questa sentenza a tre.  Nel caso di un arrivo di Netanyahu o Gallant in Italia, noi dovremmo applicare le disposizioni della Corte Penale internazionale alla quale aderiamo: quindi, se venissero in Italia dovremmo arrestarli, ma non per decisione politica, non c'entra nulla la decisione politica, per applicazione di una normativa internazionale" ha presicato Crosetto.




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