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Arezzo, donna muore dopo intervento agli occhi: l'allarme sugli errori medici e i costi delle diagnosi sbagliate

Arezzo, donna muore dopo intervento agli occhi: l'allarme sugli errori medici e i costi delle diagnosi sbagliate

Arezzo, donna muore dopo intervento agli occhi: l'allarme sugli errori medici e i costi delle diagnosi sbagliate Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


Roberta Mozzuoli, 50 anni, doveva sottoporsi a un intervento di routine, ma non si è risvegliata dall'anestesia. Intanto, un rapporto dell'OCSE svela quasi una diagnosi su 6 è errata o tardiva

LA VICENDA DI AREZZO

Roberta Mazzuoli, 50 anni, è deceduta dopo un intervento oculistico in una clinica privata di Arezzo. L'operazione era considerata di routine e avrebbe dovuto regolare la pressione oculare, la paziente, però, non si è mai risvegliata dall’anestesia. L’intervento, infatti, non è stato nemmeno eseguito. Venerdì 28 marzo, il personale medico ha allertato i soccorsi del 118, ma, una volta arrivati sul posot, per la donna non c'era più nulla da fare. La vittima, Roberta Mazzuoli, risiedeva ad Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, dove viveva con il compagno e il figlio adolescente. Era dipendente in un supermercato a Piancastagnaio ed era molto conosciuta nella sua comunità, rimasta profondamente scossa dalla notizia della sua improvvisa scomparsa. La salma è stata trasferita all’ospedale San Donato di Arezzo, in attesa di ulteriori accertamenti per determinare le cause della morte, mentre la Procura sta seguendo il caso e potrebbe disporre un’autopsia per fare chiarezza sulle circostanze del decesso. La direzione della clinica San Giuseppe Hospital di Arezzo, tramite un comunicato. ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia, assicurando piena collaborazione per accertare quanto accaduto.

LO STUDIO DELL'OCSE

Nei Paesi OCSE, fino al 15% delle diagnosi risulta errato o tardivo, con conseguenze significative per i pazienti e costi elevati per i sistemi sanitari. Il rapporto, spiega come questi errori potrebbero pesare fino al 17,5% della spesa sanitaria, equivalenti all'1,8% del PIL. Le patologie più a rischio includono sepsi, tumori a crescita lenta, malattie rare, disturbi cardiovascolari nei giovani e sindromi post-virali come il Long Covid. Le fasce sociali più colpite sono sia quelle più vulnerabili, con difficoltà di accesso alle cure, sia quelle più abbienti, esposte a un eccesso di diagnosi. Ridurre della metà gli errori diagnostici potrebbe generare un risparmio annuo di oltre 676 miliardi di dollari a livello globale. Il rapporto distingue tre tipologie di errore: la sovradiagnosi, quando si individuano patologie che non avrebbero mai causato problemi, la sottodiagnosi, che porta a mancati riconoscimenti di malattie complesse, infine le diagnosi errate, che indirizzano i pazienti verso terapie inefficaci o dannose. L'OCSE suggerisce di migliorare la formazione medica, coinvolgere maggiormente i pazienti e sfruttare le nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale, garantendo sempre validazioni rigorose. Investire nella sicurezza diagnostica, sottolinea il rapporto, è una scelta strategica per salvare vite, migliorare le cure e ottimizzare le risorse.


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