Arrestato in Puglia un suprematista di estrema destra, si diceva pronto ad attentati per difendere la razza bianca
Arrestato in Puglia un suprematista di estrema destra, si diceva pronto ad attentati per difendere la razza bianca Photo Credit: agenziafotogramma.it
27 ottobre 2022, ore 10:29
Un giovane pugliese è accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa; è stato arrestato e portato in carcere
DELIRANTE DIFESA DELLA RAZZA
Si diceva disponibile a sacrificare la sua vita per difendere la razza bianca. Aveva in casa diverse armi e – secondo gli inquirenti- era pronto ad entrare in azione. Luigi Antonio Pennelli ha 23 anni, è pugliese: originario di Acquaviva delle Fonti e residente nella vicina Sammichele di Bari. Questa mattina è stato arrestato dalla Polizia e portato in carcere; le accuse per lui sono arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Le indagini erano state avviate nel 2021 dalla Digos e dall'Ucigos nell'ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra. Il presunto terrorista arrestato questa mattina utilizzava il canale “Sieg Heil” per promuovere contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e a compiere imprecisate azioni violente. Pennelli era anche iscritto all'organizzazione terroristica suprematista statunitense 'The Base' e si presentava come il referente italiano della stessa. Su Telegram aveva pubblicato un video con minacce di morte alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al lager nazista di Auschwitz.
CASA PIENA DI ARMI
Pennelli in casa aveva una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze. Sulle armi e sulle custodie sono state trovate iscrizioni con l'alfabeto runico, usato dalle antiche popolazioni germaniche e considerato veicolo di teorie naziste. E sul materiale sequestrato c’erano anche i nomi dei suprematisti responsabili di attacchi terroristici, Traini, Breivik e Tarrant. Secondo gli inquirenti c’erano numerosi e inquietanti contatti con il responsabile della strage di Buffalo, negli Stati Uniti, dove lo scorso 14 maggio sono state uccise 10 persone dal suprematista razzista Payton Gendron. Infatti - ricostruiscono gli investigatori e i magistrati - come si evince dal video dell'attentato di Buffalo diffuso online in diretta streaming, anche sulle armi utilizzate da Gendron erano scritti i nomi dei terroristi bianchi Tarrant e Breivik nonchè simboli specifici dell'ideologia di estrema destra come la "runa othala" anch'essa utilizzata nella terminologia nazionalsocialista. Tali evidenze testimoniano infatti - secondo i magistrati baresi – come entrambi i giovani si siano ispirati agli stessi modelli e che "l'intenzione dell'italiano fosse quella di passare all'azione".
PROVE IN RETE
Il provvedimento restrittivo nei confronti di Luigi Antonio Pennelli è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari Paola Angela De Santis su richiesta del procuratore Roberto Rossi, del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto Ignazio Francesco Abbadessa. L'indagine è stata avviata dopo una segnalazione della Digos di Bari a seguito di un monitoraggio sul web svolto dall'Aise su ambienti suprematisti di estrema destra. E' stata quindi rintracciata una chat di Telegram collegata al canale 'Sieg Heil', sulla quale era attivo l'indagato, che diffondeva materiale propagandistico antisemita e di matrice nazionalsocialista. Nel corso dell'inchiesta la pubblica accusa ritiene di aver acquisito "solidi riscontri" grazie, non solo ai servizi tecnici, ma anche attraverso l'analisi della documentazione informatica sequestrata nel corso di una perquisizione svolta presso l'abitazione dell'indagato, resa particolarmente complessa dalle contromisure adottate dal giovane per garantire la 'sicurezza' delle proprie comunicazioni. Pare fosse molto abile a cancellare le tracce delle sue azioni in rete.