Arriva la Fase Due anche per gli sportivi, dal 4 maggio si potrà tornare a correre, pedalare e nuotare ma sempre a debita distanza

Arriva la Fase Due anche per gli sportivi, dal 4 maggio si potrà tornare a correre, pedalare e nuotare ma sempre a debita distanza

Arriva la Fase Due anche per gli sportivi, dal 4 maggio si potrà tornare a correre, pedalare e nuotare ma sempre a debita distanza


Sta per concludersi l’astinenza degli sportivi, tra una settimana verranno allentate le misure di contenimento del coronavirus; runners, ciclisti, nuotatori potranno tornare alle loro attività preferite, ma sempre mantenendo il distanziamento di sicurezza; ancora fermi gli sport di squadra

Chi è stremato dalle limitazioni all’attività fisica e allo sport; chi ha sofferto l’impossibilità di allenarsi in contesti più idonei dell’asfalto sotto casa può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il 4 maggio, con tutta probabilità, si aprirà la cosiddetta Fase Due, nella quale sarà permesso allontanarsi da casa, senza certificazione e senza mascherina, alla ricerca di percorsi più adatti a runners, ciclisti, sportivi della domenica e professionisti. Ovviamente si potrà andare soli o rispettando la distanza di due metri dal compagno di fatica

L’astinenza sta per finire

Il governo guidato da Giuseppe Conte sta ipotizzando un piano di regole su cui basare la riapertura graduale del Paese; sembra non essere sfuggita la gravità dell’astinenza di chi regola il proprio benessere sulla possibilità di sudare, faticare e allenarsi con regolarità. A molti l’argomento potrebbe sembrare poco rilevante rispetto alla portata della manovra ( “ma ti pare che con gli ospedali al collasso e l’economia in ginocchio, ci dobbiamo preoccupare di quelli che non possono andare a correre?”), ma chi ha il proprio bioritmo legato con i lacci delle scarpe da ginnastica aspira più all’apertura di parchi e tracciati pubblici piuttosto che a quella di uffici e ristoranti. Sono punti di vista e ognuno ha il suo.

Nuotata nel mare, ma non per tutti

Il governo nella ultime ore ha chiarito che “a coloro che abitano in luoghi montani collinari lacustri o marini, è consentito effettuare tali attività in detto luoghi, ivi compreso fare il bagno al mare/lago/fiume”. La precisazione si è resa necessaria a seguito degli episodi documentati anche attraverso alcuni video diffusi dai social, in cui diverse persone sono state fermate, inseguite o multate dalle forze dell’ordine mentre correvano sulla spiaggia. Una nuotata nel mare sarà dunque consentita soltanto a chi abita nei pressi della spiaggia.

Non solo corsa

Rispettando le regole sul distanziamento, sarà consentito anche giocare a golf e frequentare centri sportivi (anche se rimarranno chiusi gli spogliatoi, quindi per fare la doccia si dovrà tornare a casa). Per gli agonisti del nuoto, sarà possibile tornare in vasca, sempre mantenendo i 2 metri di distanza sia in acqua che negli spogliatoi. Gli appassionati di ciclismo potranno tornare a pedalare su bici vere e su strade vere, dopo settimane trascorse sulla cyclette. Per il momento è escluso, invece, che si possano svolgere sport di squadra. Ancora per un po’ niente partita di calcetto con gli amici, la sera dopo il lavoro. E sulle spiagge non vedremo sfide di beach volley.

Ancora dubbi sul calcio professionistico

Un discorso a parte lo merita il calcio professionistico: ci si sta attrezzando per la ripartenza, ma restano le perplessità comunicate dai medici sportivi: il numero dei giocatori in campo, oltre agli staff al seguito delle squadre, potrebbe rappresentare un pericolo per la diffusione del virus. Le società replicano sottolineando che tutti i componenti di ogni squadra sarebbero costantemente monitorati sul fronte sanitario con tamponi e test sierologici. Naturalmente le partite verrebbero giocate in stadi a porte chiuse, senza pubblico sulle tribune. Non si dimentichi Atalanta-Valencia dello scorso 19 febbraio: con un terzo degli abitanti di Bergamo ammassati a san Siro, il virus ha dilagato.


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