Artista fa causa a Federica Panicucci, ha usato una mia opera

Artista fa causa a Federica Panicucci, ha usato una mia opera

Artista fa causa a Federica Panicucci, ha usato una mia opera


22 ottobre 2019, ore 22:00

Il legale: "E' stato violato il diritto d'autore dalla società del compagno"

Federica Panicucci dovrà difendersi in una causa civile dall'accusa di aver fatto da testimonial di una linea di abbigliamento che avrebbe utilizzato l'opera di un giovane artista, intitolata 'Impact Marylin Monroe', violando il diritto d'autore. Le aziende del suo compagno, Marco Bacini, infatti, l'avrebbero usata riproducendola su t-shirt e felpe in vendita, anche indossate su Instagram dalla conduttrice. Per questi motivi, l'artista 34enne 'Julian T' ha citato per danni le società e la stessa showgirl davanti al Tribunale di Torino. Nell'atto di citazione, l'avvocato Antonio Lione spiega che l'opera dell'artista, che utilizza una "particolare modalità di pittura, che consiste in una 'macchia' di colore" realizzata con "l'esplosione di vasi di vetro-cristallo contenenti vernice", venne esposta per la prima volta in una mostra a Milano, tra il 2015 e il 2016, e poi riprodotta in numerosi cataloghi e riviste anche all'estero. Nel luglio scorso, tuttavia, quando era in corso una trattativa con una società interessata all'utilizzo dell'opera, l'artista, secondo l'atto di citazione, si è accorto che "era stata riprodotta, senza il suo consenso, su t-shirt e felpe del marchio 'Let's Bubble'. In particolare, il marchio, scrive sempre il legale, "veniva commercializzato" nei negozi, su alcuni siti e sui social network. E, si legge ancora nell'atto, "confrontando l'immagine dell'Opera" di 'Julian T' "con le immagini presenti sui prodotti venduti da Let's Bubble emergeva manifestamente l'uguaglianza". Così i legali dell'artista hanno subito presentato una diffida alle società, tanto che erano stati "immediatamente rimossi dai siti web, che commercializzavano il brand, gli articoli portanti le immagini dell'Opera". Poi, però, un'ipotesi di "soluzione bonaria" della vicenda è sfumata perché le società, spiega il legale, hanno rinviato "il tentativo di transazione".