
Aspettando il mondiale di F1 2025, guida per principianti: alla scoperta di DRS ed ERS, cosa sono e come funzionano Photo Credit: agenziafotogramma.it
22 febbraio 2025, ore 09:00
Comincia oggi il nostro viaggio alla scoperta dei retroscena che rendono la F1 dei giorni uno spettacolo tanto complesso quanto affascinante, fatto di tanti elementi da gestire sapientemente con la giusta strategia
Il campionato mondiale di F1 2025 è ormai praticamente dietro l’angolo. La lunga attesa dei fan dall’ultima gara della stagione 2024 – il Gran Premio di Abu Dhabi dello scorso 8 dicembre – fino alla prima della stagione 2025 – il prossimo 16 marzo – sta per giungere al termine.
E saranno nove mesi circa parecchio intensi quelli che attendono i fan, con ventiquattro appuntamenti pronti a scandire i fine settimana a cadenza irregolare (qui tutte le date delle gare e delle Sprint Race della stagione di F1 2025).
Se da un lato c’è il cosiddetto “zoccolo duro”, la community di appassionati che nel tempo ha consolidato il proprio supporto al circus, dall’altro ci sono tantissimi nuovi “adepti” che stanno approcciando alla visione del motorsport in questi ultimi anni. E l’avvento di Hamilton in Ferrari vedrà sicuramente tanti nuovi curiosi affacciarsi verso il mondo della F1. Ecco dunque che potrebbero tornare utili alcune spiegazioni su terminologie particolari di cui si sentirà parlare nel corso dei GP. Una sorta di “guida per principianti” utile ad avere tutti gli strumenti per potersi godere le gare con cognizione di causa.
DRS, L’ALA MOBILE AL SERVIZIO DELLO SPETTACOLO
Cominciamo dunque ad addentrarci nel mondo della F1 partendo da alcuni acronimi che verranno citati spesso da Carlo Vanzini e dalla sua squadra nel corso delle telecronache su Sky Sport F1.
Il primo è DRS, le cui iniziali stanno per “Drag Reduction System”. In italiano, “sistema di riduzione della resistenza aerodinamica”, volgarmente identificato anche come “ala mobile”. Una tecnologia relativa all’alettone posteriore introdotta nel 2011 che mira a rendere più spettacolari le gare, favorendo (almeno sulla carta) i sorpassi.
Come funziona il DRS? Senza scendere troppo in tediosi dettagli tecnici difficili da digerire, basti sapere che in alcune zone della pista, sostanzialmente i rettilinei ad altissima velocità, c’è una linea che delimita l’inizio della “zona DRS”, quella in cui è possibile “spalancare l’ala” fino alla successiva prima curva. La pressione di un tasto sul volante da parte dei piloti attiva un meccanismo che chiude meccanicamente (in maniera provvisoria) una porzione mobile dell’alettone posteriore, riducendo la spinta dell’aria (attrito aerodinamico) che schiaccia la vettura a terra. In sostanza, neutralizza parzialmente il principio inverso a quello che permette agli aerei di volare e che permette alle monoposto di viaggiare a oltre trecento chilometri orari in sicurezza. Ed è una dinamica che permette alla vettura di guadagnare preziosi chilometri orari nel momento in cui il motore è al massimo dello sforzo, favorendola eventualmente nella lotta per il sorpasso su chi la precede, anche grazie al cosiddetto “effetto scia” della macchina davanti.
Possono utilizzare tutti il DRS? Sì, l’unica condizione essenziale è che, al “detection point” (il punto situato un centinaio di metri prima della Zona DRS) la vettura davanti sia a meno di un secondo di distanza.
Si può pensare che uno strumento come il DRS possa essere un alleato formidabile nel corso del GP, e in parte è così. La differenza di assetti aerodinamici delle diverse piste lo rende però un elemento a incisività variabile. Piste che richiedono un minore carico aerodinamico – e quindi alettoni più “scarichi”, che esercitano un minore attrito aerodinamico – lo rendono meno efficace che altrove. Insomma, un alleato di cui ci si può fidare tanto in alcuni frangenti, meno in altri.
ERS, ENERGIA SUPPLEMENTARE PER IL MOTORE
Altro acronimo che si sente pronunciare spesso nel corso delle gare, e che rappresenta uno strumento formidabile nelle mani dei piloti, è l’ERS, o “Energy Recovery System”. Un elemento fondamentale soprattutto per i piloti che devono difendersi, considerando la miglioria (in termini di potenza erogata) che garantisce quando viene azionato.
In sostanza si tratta di un pacchetto di batterie che sfrutta un sistema capace di recuperare energia tramite le frenate. Energia che poi può essere commutata in cavalli motore aggiuntivi tramite una pressione sull’apposito comando posizionato sul volante delle monoposto.
I Gran Premi di F1 hanno mostrato – grazie alle grafiche – l’uso che ne fanno i piloti dell’ERS. Sono in molti coloro che, in fase di difesa, conservano il più possibile nei tratti lenti per poi liberare tutta la potenza supplementare nel dritto, sul rettilineo. Vale a dire quel momento in cui si è più esposti all’attacco di avversari che seguono da distanza ravvicinata, e che a loro volta possono contare sull’ERS sul DRS (di cui sopra) aperto e sull’effetto scia.
Questi sono solo alcuni degli elementi da conosce per poter godere appieno dello spettacolo offerto dalla F1. Restate da queste parti per conoscere maggiori retroscena sul mondo della F1, con approfondimenti mirati che possano tornare utili per arrivare pronti all’appuntamento con il mondiale di F1 2025.