Il collezionismo, le opere d’arte in genere stanno soffrendo come tutti i settori la mancanza di soldi, l’incertezza legata alla pandemia che sta interessando il globo. Opere che solo qualche anno fa si vendevano a 100.000 euro, dicono i galleristi, adesso restano invendute a 25.000. Eppure ci sono settori, magari di nicchia, dove i prezzi restano sui valori di una volta, dove chi compra lo fa senza badare a spese, solo per avere pezzi di storia unici, legati a grandi personaggi, e che magari abbiano anche dei legami con la propria vita.
Le lettere autografe mantengono il loro fascino e resistono bene sul mercato
Il collezionismo, le opere d’arte in genere stanno soffrendo come tutti i settori la mancanza di soldi, l’incertezza legata alla pandemia che sta interessando il globo. Opere che solo qualche anno fa si vendevano a 100.000 euro, dicono i galleristi, adesso restano invendute a 25.000. Eppure ci sono settori, magari di nicchia, dove i prezzi restano sui valori di una volta, dove chi compra lo fa senza badare a spese, solo per avere pezzi di storia unici, legati a grandi personaggi, e che magari abbiano anche dei legami con la propria vita.
Un caso "particolare", la storia di un collezionista anonimo
E’ il caso, per esempio, di un collezionista, anonimo, che ha comprato una lettera, molto rara, firmata dal grande compositore tedesco Ludwig van Beethoven, che scriveva pochissimo, se non sul pentagramma. La stima di partenza di Heritage Auctions, casa statunitense che ha il suo punto di forza in manoscritti e libri antichi, che sono strettamente legati con il mercato filatelico, era di 60.000 dollari. Ma è arrivata, a forza di rialzi, a 275.000 dollari. Più di quattro volte di più. Il grande musicista tedesco (1770- 1827) aveva scritto le poche righe allo sconosciuto signor von Baumann per chiedere la restituzione di una composizione per trio, con pianoforte, e gli comunica che presto gli spedirà una sonata per violino. Negli ultimi dieci anni nessuno aveva pagato così tanto una missiva di Beethoven , e comunque il prezzo è uno dei più alti mai registrati nella storia. La lettera è stata acquistata da un musicista, estremamente legato alla figura del geniale musicista , che ha svolto ricerche, tenuto lezioni su Beethoven e intende, ha dichiarato, donare la lettera alla scuola di musica in cui ha studiato. C’è un motivo particolare per la volontà dell’ acquirente, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, ha confessato che la lettera gli è piaciuta particolarmente perché "si riferisce a una sonata per un trio, che anche io ho suonato". Il particolare è contenuto nel comunicato diffuso alla fine dell’asta da Heritage Auctions.
L’autografo di Beethoven vale di più di quello di Egdar Allan Poe, almeno questa volta
Battuta all’asta per oltre 125.000 dollari l’ultima lettera di Edgar Allan Poe , indirizzata all’avvocato, giurista e drammaturgo, nonché ex sindaco di Filadelfia Robert Taylor Conrad (1810-1858), editore del «Graham’s Magazine». La lettera era accompagnata da una incisione inciso e da un certificato di esportazione siglato dal Ministero della Cultura francese. Poe scrisse a Conrad 3 lettere in tutto, ma non sono venute alla luce risposte da Conrad a Poe. Prima di quest’ultima lettera Poe gli aveva scritto dei due articoli che aveva venduto al «Graham’s Magazine», ottenendo un anticipo di $ 10 dal signor Graham per pagarsi il ritorno a casa. Durante la sua permanenza a Filadelfia Poe era stato gravemente ammalato, ma fu assistito da Conrad.
Il mercato degli autografi invaso dai falsi
Gli autografi dei Beatles sono la serie più preziosa al mondo, la più ricercata, ogni singolo pezzo viene valutato dagli esperti sopra i 40.000 dollari, Ma gli stessi esperti ammoniscono, si stima che siano autentici meno del dieci per cento di quelli in circolazione. Poi ci sono le combinazioni, una copia firmata del celebre Album Bianco, fu venduta all’asta nel 2013 per la cifra record di 167.000 dollari. Tra le firme più ricercate , e valutate ci sono quelle di James Dean, anch’essa molto imitata, Marylyn Monroe, Albert Einstein, Lady D. Particolare curioso, il massimo riferimento mondiale per gli autografi stima quello di Totti appena dieci dollari.