10 febbraio 2021, ore 18:00
L'Oms ha precisato che il siero funziona anche contro le varianti del Covid; tra la prima e la seconda dose devono passare almeno 10 settimane
In Italia sono state distribuite, in tutte le regioni, le prime 249mila dosi di AstraZeneca. Le prime somministrazioni destinate a forze dell'ordine, carceri e insegnanti under 55 cominceranno a breve. E’ stata diffusa una circolare del ministero della Salute, proprio sul vaccino AstraZeneca. La seconda dose, si legge, va somministrata dopo 12 settimane, e comunque a distanza di 10 settimane dalla prima. Da segnalare una precisazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Gli esperti raccomandano il vaccino di AstraZeneca anche per le persone con più di 65 anni. Il siero secondo l’Oms può essere utilizzato anche contro le varianti del Covid.
La circolare del ministero della Salute sul vaccino AstraZeneca
“L'Agenzia italiana del farmaco raccomanda che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della dodicesima settimana e comunque ad una distanza di almeno dieci settimane, o meglio 63 giorni, dalla prima dose" si legge nel documento. “Tali indicazioni potranno subire modificazioni nel corso della campagna vaccinale, sulla base di nuove evidenze scientifiche" viene sottolineato nella circolare del ministero della Salute. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha precisato che nel nostro Paese, al momento, sono stati distribuiti solo flaconcini di AstraZeneca contenenti 10 dosi. Non ci sono dati disponibili sull'intercambiabilità del vaccino AstraZeneca, dunque, per la prima e seconda dose va usato lo stesso tipo di siero.
Nuove indicazioni da parte dell'Oms
Il vaccino AstraZeneca secondo quanto detto finora era raccomandato solo per persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni, ma l’Organizzazione mondiale della Sanità ha smentito tale versione, sostenendo che tale vaccino è raccomandato anche per le persone con oltre 65 anni. Non solo. Può essere utilizzato anche contro le varianti del Covid, hanno scritto nelle loro raccomandazioni, 15 esperti specializzati nelle immunizzazioni, dell’Oms.
Sotto i riflettori il caso Sudafrica
l Sudafrica sta valutando la possibilità di rivendere o di scambiare i vaccini contro il Covid-19 prodotti da AstraZeneca e dall'Università di Oxford dopo aver deciso di non somministrarli alla propria popolazione dato che la loro efficacia è stata giudicata ''minima'', rispetto alle nuove varianti. Lo ha detto il ministro della Sanità sudafricano Zweli Mkhize, oggi, in una conferenza stampa.