14 giugno 2021, ore 20:00 , agg. alle 09:55
Intanto molti esperti sostengono che l’eventuale mix di vaccini non è impossibile e dannoso, anzi potrà dare grandi risultati, soprattutto per la copertura delle varianti
Solo venerdì scorso il governo italiano ha vietato l’uso di Astrazeneca per gli under 60, poi nei giorni seguenti si era diffusa anche la notizia che sarebbero stati presto ritirati Astrazeneca e anche Jhonson e Jhonson La posizione dell'Ema su AstraZeneca, invece non è cambiata: "Il bilancio rischi-benefici resta positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione". E' quanto precisa la stessa agenzia in una nota, facendo riferimento alla "disinformazione" scaturita da una dichiarazione di un loro esperto mal interpretata e pubblicata su un quotidiano. "Durante il fine settimana – si legge nella nota diffusa dall'Ema - sono stati pubblicati molti articoli contenenti elementi di disinformazione in merito alla valutazione scientifica, da parte dell'Ema, del vaccino "AstraZeneca". Ma "la posizione dell'Ema è chiara: il rapporto rischi-benefici è positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione". La fonte della disinformazione, si legge ancora nella nota, è stato "un articolo pubblicato su un giornale italiano che ha citato erroneamente uno dei nostri esperti e per il quale abbiamo chiesto una rettifica formale". Molte fonti di aggiunge ancora l'Ema, hanno poi pubblicato articoli sulla base dell'intervista non corretta.
L'EMA INVITA I GIORNALISTI A SEGUIRE IL PROPRIO SITO
"Nell'interesse di una corretta informazione basata sui fatti chiediamo quindi di aggiornare gli articoli contenenti false informazioni per ribadire invece l'immutata posizione dell'Ema rispetto al vaccino Vaxzevria prodotto da AstraZeneca. Se le nostre raccomandazioni dovessero cambiare - si legge ancora nella nota - l'Ema lo comunicherà in maniera trasparente e pro-attiva ai media e al pubblico. I giornalisti sono invitati a consultare il nostro sito web per ogni nuova informazione".
DUE È MEGLIO DI UNO
Intanto da più parti voci importanti, rassicurano anche sull’uso misto dei vaccini. "Pieno sostegno alla recente decisione delle autorità italiane di permettere che, dopo una prima dose di AstraZeneca, si possa fare la seconda dose di richiamo con un vaccino a mRna (quindi Pfizer o Moderna)". Lo esprime il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta. "Non solo questa scelta ha senso intuitivamente, cioè basandosi sui principi base della virologia e della vaccinologia - spiega - ma si stanno anche accumulando dati di laboratorio che confermano abbastanza chiaramente l'opportunità di questo approccio". "Mi riferisco - precisa su Facebook lo scienziato italiano in forze negli Usa - soprattutto allo studio di Rudiger Gross et al. postato di recente su 'MedRxiv'", piattaforma che riporta lavori in pre-print, "in cui si mostra, tra le altre cose, come il protocollo di vaccinazione 'misto' (AstraZeneca seguito da Pfizer/BioNTech) sia sicuro". Inoltre, "i sieri delle persone sottoposte a questa immunizzazione hanno titoli anticorpali molto potenti contro le varianti inglese, sudafricana e indiana di Sars-CoV-2".
L'Aifa ha approvato il mix
L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) "approva la vaccinazione mista per i soggetti under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di Vaxzevria" (AstraZeneca). E' quanto si legge nel parere di Aifa appena pubblicato. "Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la Commissione tecnico scientifica - si legge - ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicita', di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)".