Atalanta, la Dea non è più bendata
23 maggio 2024, ore 14:30
La vittoria dell'Europa League ha confermato la bontà del lavoro fatto dalla società, sul fronte della programmazione, e da Giampiero Gasperini, in campo, con la squadra
La Dea non è più bendata, proprio così. Dopo la vittoria nella finale di Europa League, a Dublino, la Dea, come tutti i tifosi bergamaschi chiamano l'Atalanta, ha mostrato i suoi occhi, splendenti, vividi, che hanno visto lontano, "immaginando" un progetto di lungo termine, basato sui giovani, unico modo per contrastare i grandi potentati arabi, che con i loro soldi hanno "drogato" il calcio mondiale. La Dea, non solo per una notte, è diventata ora Regina, incoronata dal campione con origini lontane, in Nigeria, che si chiama Ademola Lookman, che con la sua tripletta ha sgretolato il Bayer Leverkusen dei record, ma, si sa, i primati sono fatti per essere superati. Dicevamo di Ademola Lookman, il cui nome nella lingua youruba significa "una corona viene data a me". Proprio quella corona che ha trasformato, regalmente, la Dea portandola sul gradino più alto dell'Europa, subito dopo la Champions League.
Il meglio deve ancora venire
Il successo di ieri deve essere un punto di partenza per l'Atalanta che non è più una sorpresa, come si diceva dei bergamaschi dopo le prime vittorie prestigiose in campionato, ma una certezza. Programmazione, lungimiranza e competenza sono i sostantivi che possono essere legati, in assoluto, alla società che il presidente Antonio Percassi ha strutturato per essere competitiva in Italia e, adesso, anche in Europa. Per ultimo abbiamo lasciato il condottiero sabaudo di questa cavalcata vincente, Giampiero Gasperini, da Grugliasco, ridente cittadina in Piemonte. A lui va ascritto il merito di aver creduto nei giovani dello straordinario vivaio bergamasco, di averli lanciati dando loro la possibilità anche di sbagliare, per crescere. Il suo futuro, nonostante le sirene partenopee, sarà, quasi sicuramente, ancora a Bergamo perchè, sperano i tifosi, il meglio deve ancora venire.