28 dicembre 2024, ore 13:00 , agg. alle 14:49
A rivendicare il cyberattacco è stato il gruppo filorusso Noname057, protagonista in passato di azioni simili contro infrastrutture di Paesi ritenuti nemici di Mosca. I siti dei due scali milanesi sono rimasti inaccessibili per alcune ore ma non si sono registrate conseguenze sull'operatività dei voli. In corso le indagini della Polizia Postale
“La Pagina non funziona”. E’ quanto hanno trovato scritto questa mattina gli utenti sui siti internet degli aeroporti di Malpensa e Linate, entrambi al centro di un attacco hacker che di fatto per alcune ore ha bloccato l’accesso via Web. Colpita anche la pagina del Ministero degli esteri. L’operazione è stata rivendicata su Instagram dal gruppo filorusso NoName057 che ha fatto sapere di aver colpito anche altri obiettivi in Italia: i siti di SienaMobilità, Gtt Gruppo Trasporti Torino, e Federtrasporto. Sono in corso le indagini del Cnaipic, il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la protezione delle Infrastrutture Critiche, della Polizia postale che sta fornendo anche informazioni alle istituzioni colpite.
Nessuna conseguenza sulla operatività dei due scali
A creare più disagi il cyberattacco contro le pagine web dei due scali milanesi, per alcune ore inaccessibili. Secondo quanto riferiscono fonti aeroportuali, non si sono registrate conseguenze sull’operatività dei voli perché il sistema che gestisce gli arrivi e le partenze è distinto rispetto a quello relativo ai siti internet. In sostanza gli utenti non hanno avuto la possibilità di accedere alle informazioni sui voli in arrivo e in partenza da Malpensa e Linate
Non il primo attacco contro i Paesi ritenuti nemici di Mosca
La rivendicazione, come in altre situazioni simili, è comparsa su Telegram. “I russofobi italiani ricevono una meritata risposta informatica”, ha scritto in una sua chat il gruppo Noname057 , attivo contro i Paesi considerati nemici di Mosca, dunque in particolare Ucraina e tutti i Paesi alleati, come Stati Uniti, Regno Unito, Estonia, Lettonia, Polonia e Finlandia. In Italia un precedente sabotaggio informatico era stato realizzato nel marzo del 2023 in occasione della visita a Roma del presidente ucraino Volodymir Zelensky
Come funzionano gli attacchi Ddos
Gli hacker filorussi si sono avvalsi di un attacco Ddos che si basa sull’invio di un altissimo numero di richieste false di accesso ai sistemi informatici di una infrastruttura, provocandone il blocco. La conseguenza è la saturazione della banda disponibile con l’impossibilità di accesso da parte degli utenti. Il collettivo ha messo a punto una piattaforma per permettere a chiunque di mettere in atto cyberattacchi contro obiettivi sensibili dietro il pagamento di una ricopensa.