Attacco in casa di un rabbino a New York con machete, 5 feriti
29 dicembre 2019, ore 12:06
Arrestato l'autore, sarebbe un afroamericano
Entra in casa di un rabbino e rovina la festa per la settima giornata delle celebrazioni di Channukah. Con il viso coperto in parte con una sciarpa e armato di machete semina il panico fra i presenti, ferendone almeno cinque, tutti ebrei chassidisti, di cui due sono in condizioni gravi. L'attacco e' avvenuto a Monsey, a circa 50 chilometri a nord di New York. Secondo i media americani l'autore, che era riuscito a scappare dall'abitazione limitrofa alla sinagoga nonostante i vari tentativi di fermarlo (anche con un piccolo tavolo per bloccargli il passaggio), e' stato arrestato dalla polizia. In un primo momento i media americani parlavano di un attacco in una sinagoga, ma successivamente l'Orthodox Jewish Public Affairs Council ha precisato in un tweet che e' stata presa di mira l'abitazione di un rabbino. Al momento le ricostruzioni sono tutte parziali: si sa che alcuni dei feriti sono stati colpiti ripetutamente, uno almeno sei volte, un altro in pieno petto ed e' quello nelle condizioni peggiori. Un'altra persona e' rimasta ferita solo leggermente a un dito. L'episodio si inserisce in una serie di attacchi antisemitici che si sono verificati negli ultimi giorni a New York: incidenti che hanno fatto alzare la guardia e rafforzare i controlli di polizia nell'area di Brooklyn, quella piu' colpita. "Un atto spregevole e codardo". Cosi' il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, commenta l'attacco. "Voglio essere chiaro: l'antisemitismo e l'intolleranza sono ripugnanti e abbiamo assolutamente tolleranza zero per tali atti di odio", mette in evidenza Cuomo. "Monitoriamo le informazioni che arrivano da Monsey", afferma la polizia anti-terrorismo di New York. Condanna l'attacco anche il procuratore di New York, Letitia James: "C'e' tolleranza zero per atti di odio di qualsiasi tipo, continueremo a monitorare la situazione" a Monsey. "Dopo gli attacchi dell'ultima settimana a Brooklyn e Manhattan spezza il cuore vedere ancora violenza. La comunita' ebraica ha bisogno di maggiore protezione", afferma il numero uno dell'Anti-Defamation League.