Auguri a Bruno Pizzul, oggi il popolare telecronista sportivo compie 85 anni Photo Credit: agenziafotogramma.it
08 marzo 2023, ore 15:13
Nato a Udine l' 8 marzo 1938, prima di intraprendere la carriera giornalistica Bruno Pizzul da calciatore è arrivato in serie B con il Catania, ma è stato anche docente di lettere alle scuole superiori. In Rai per 43 anni
GRANDE TELECRONISTA, PERSONA PER BENE
Bruno Pizzul non ha mai avuto la patente. In certe notti di coppe dei campioni capitava di vederlo arrivare a san Siro in bicicletta, che legava ai cancelli dello stadio con catena e lucchetto. Una immagine lontana dal calcio business, dai procuratori milionari e dai telecronisti personaggi. In realtà Bruno Pizzul personaggio famoso lo è, mi è capitato di fare un viaggio con lui in treno e tra Milano e Firenze ha ricevuto decine di richieste di foto o autografo. Personaggio che si è sempre distinto per umanità, eleganza, competenza. Davanti al microfono ha unito la preparazione dell’ex calciatore al lessico dell’insegnante di lettere. Ma riannodiamo il filo e raccontiamo questa storia dall’inizio.
CALCIATORE E PROFESSORE
Bruno Pizzul nasce a Udine l'8 marzo 1938. All’oratorio di Cormons inizia a giocare a calcio, ma i suoi genitori spingono perché porti a casa il famoso “pezzo di carta”. E allora pallone e studi in giurisprudenza procedono di pari passo. Fisico possente, Bruno riesce a ritagliarsi uno spazio nel mondo del calcio professionistico: nel 1958 a vent’anni arriva fino in serie B, con la maglia del Catania: non è un talento sopraffino, ma un roccioso difensore. La sua carriera in campo però finisce presto a causa di un grave infortunio al ginocchio. E allora viene utile il pezzo di carta, il professor Pizzul inizia ad insegnare lettere nelle scuole superiori del Friuli.
IN RITARDO ALLA PRIMA TELECRONACA
Nel 1969 entra in Rai, rigorosamente per concorso. Nello stesso anno viene già designato per la prima partita di calcio: una sfida di coppa Italia tra Juventus e Bologna che si gioca a Como. E alla prima telecronaca Pizzul arriva in ritardo, per colpa di un pranzo con Beppe Viola, che gli fa fare tardi. Ma poi arriva il riscatto. Quello in Messico nel 1970 è il suo primo mondiale. Quello in Messico nel 1986 è il suo primo mondiale commentando le partite dell’Italia. Un sodalizio che dura fino al 2002, con il rammarico di non aver mai raccontato un trionfo azzurro. Le soddisfazioni non sono mancate con le squadre di club, protagoniste vincenti nelle coppe europee. La telecronaca più drammatica il 29 maggio 1985, la sera della strage dell’Heysel con la morte di 39 tifosi juventini travolti dalla furia degli hooligans prima della finale di coppa dei Campioni con il Liverpool.