Aumentano gli usi illeciti dell'Intelligenza Artificiale, si moltiplicano i ricatti con false immagini di nudi
12 giugno 2023, ore 08:00
L’IA usata in modo illecito, aumentano i casi di sextortion e ghostbot, immagini false create per ricattare
Finte immagini di nudi generate dall'Intelligenza artificiale a scopo di ricatto. L’IA viene usata anche a scopo fraudolento grazie a software che permettono di dare vita a nuove (false) immagini, ma anche reincarnazioni dei morti creati elaborando le impronte digitali lasciate sul web. A lanciare l’alalrme sull’uso indiscriminato e fraudolento dell’IA arriva dall'Fbi, ma anche da ricercatori inglesi che invitano a proteggere i dati e la propria privacy.
L’allarme dell’Fbi
Secondo quanto riportato dal sito online della Reuters, l’agenzia governativa di polizia federale degli Stati Uniti d'America ha diramato un'allerta dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da persone rimaste vittime della sextortion, che con le nuove frontiere dell’Intelligenza artificiale, sta trovando nuova linfa. Un fenomeno che ha visto coinvolti diversi minori cui vengono spedite immagini di nudi generate dall’IA a scopo di minaccia. Le immagini, secondo l’Fbi sono molto realistiche proprio per i progressi tecnologici. Migliorano sempre più la qualità, la personalizzazione e l’accessibilità delle immagini dalle quali prendere spunto per crearne di nuove, false, a scopo intimidatorio, grazie proprio all’Intelligenza Artificiale.
I consigli
L'Fbi invita a non cadere in trappola e a condividere pochi contenuti online e soprattutto renderli visibili solo ad un pubblico fidato. Ma soprattutto consiglia di non pubblicare mai foto e video con i bambini come soggetto, o se proprio non se ne può fare a meno, almeno oscurarne il volto.
Gli estorsori scandagliano i social
Per trovare le vittime gli estorsori setacciano soprattutto i social media, dove non mancano certo le foto delle loro vittime. Una volta ottenute, le danno in pasto ad un algoritmo di Intelligenza Artificiale che le rende sessualmente esplicite. Attenzione anche alle nostre impronte digitali e i dati dei social media che diventano la base per creare i ghostbot, ovvero software che con l'intelligenza artificiale generano reincarnazioni digitali di persone morte. Secondo la Queen's University di Belfast, il problema della mancanza di leggi sulla protezione dei dati post mortem potrebbe causare un crescente problema di ghostbot, suggerendo di inserire una clausola "do not bot me" nei testamenti e in altri contratti che potrebbero impedire alle persone di essere reincarnate digitalmente senza autorizzazione.