Aurelio De Laurentiis deciso a ricorrere, fino alla giustizia ordinaria, contro il 3-0 a tavolino con la Juventus e la penalizzazione

Aurelio De Laurentiis deciso a ricorrere, fino alla giustizia ordinaria, contro il 3-0 a tavolino con la Juventus e la penalizzazione

Aurelio De Laurentiis deciso a ricorrere, fino alla giustizia ordinaria, contro il 3-0 a tavolino con la Juventus e la penalizzazione


11 novembre 2020, ore 13:00

Il Napoli non si arrende e andrà avanti, anche se dovesse arrivare alla giustizia ordinaria, dopo che è stato bocciato il ricorso alla Corte d’Appello Federale, contro il 3-0 a tavolino con la Juventus e la penalizzazione di un punto in classifica

Sentenza su Juventus-Napoli, il caso non finisce qui

I ben informati parlano di un Aurelio De Laurentiis molto arrabbiato dopo che la Corte d’Appello Federale ha respinto il ricorso del Napoli, contro il 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione inflitti dal Giudice Sportivo per Juventus-Napoli. La partita era in programma lo scorso 4 ottobre, ma Gattuso e i giocatori non si presentarono a Torino per giocare, giustificando l’assenza con l’impossibilità di spostarsi, a causa dell’emergenza Coronavirus, e in base a documenti dell’Asl campana. La società partenopea ha espresso, ufficialmente, il proprio disappunto per la sentenza della Corte d’Appello Federale della Figc in un comunicato sul proprio sito internet:“Il Napoli prende atto della decisione”, si legge, “ed è già a lavoro per preparare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. Non condividiamo in toto la sentenza che getta ombre inaccettabili sulla condotta della Società, trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittimando l’operato delle autorità sanitarie regionali”. Questo, come già detto, nelle reazioni ufficiali, ma il presidente azzurro è pronto ad andare avanti. Se la giustizia sportiva non accetterà le motivazioni del Napoli, si andrà, ad oltranza, fino a quella ordinaria, che significa il Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale, o, addirittura, al Consiglio di Stato.

Tra le righe delle motivazioni della sentenza, la malafede

In pratica, sostengono commentatori e avvocati degli azzurri, la Corte della Figc ha accusato il Napoli, non solo di non aver voluto giocare la partita contro i bianconeri, ma, peggio ancora, di essersi costruito un vero e proprio alibi, usando come strumento per giustificare la decisione di non partire per Torino, il divieto posto dall’Azienda Sanitaria Locale della città partenopea. La cosa che ha fatto arrabbiare, maggiormente, i dirigenti azzurri, in testa il presidente De Laurentiis, è appunto il fatto che si sia sottesa la malafede alla base del comportamento tenuto dalla Società. Per capire questo, dicono tra i corridoi del centro sportivo di Castelvolturno, basta leggere una parte delle motivazioni del giudice Sandulli, nelle quali è scritto testualmente:“il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo”, intendendo, quindi, con la bocciatura del ricorso, che il Napoli non abbia rispettato proprio i valori accennati sopra.

Dalle carte bollate al campo

In tutto questo l’allenatore del Napoli, Rino Gattuso, ha strigliato i suoi per l’atteggiamento visto in alcuni momenti con il Bologna. Il tecnico calabrese non vuole che le polemiche sui ricorsi per il caso Juventus-Napoli, diventino, in qualche maniera, una sorta di alibi per i giocatori. E, in tal senso, fondamentale è la sosta della Serie A per gli impegni della Nazionale che consentirà allo staff dei partenopei di lavorare anche sull’aspetto psicologico, visto che, comunque, il Napoli è terzo in classifica e primo, in coabitazione, nei gironi di Europa League.


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