Baby Gang torna ai domiciliari, scarcerato il trapper 22enne Photo Credit: agenziafotogramma.it
26 giugno 2024, ore 15:30
A fine aprile l'artista era tornato in carcere per alcune foto postate sui social mentre era ai domiciliari
Baby Gang torna ai domiciliari. Il trapper è stato scarcerato dopo che il Tribunale del Riesame di Milano ha accolto il ricorso della difesa: la Corte d’appello aveva infatti aggravato la misura cautelare del 22enne dopo che questo aveva pubblicato sui social delle fotografie in cui impugnava una pistola finta.
BABY GANG, IL TRAPPER TORNA AI DOMICILIARI
“È come se si prendesse un attore che fa film di azione e lo si mettesse dentro”, aveva detto ieri Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, in aula. A fine aprile infatti la Corte d’Appello di Milano aveva deciso di ricondurre il trapper il carcere dopo la pubblicazione, mentre era ai domiciliari con braccialetto elettronico, di alcune foto in cui impugnava una pistola finta, puntata verso l’obiettivo. Anche se i "contenuti" di foto e video per promuovere le sue canzoni "depongono negativamente" e "denotano" che "non ha mai inteso prendere le distanze e anzi sembra voler continuare ad alimentare un'immagine di sé" inserita "in uno stile di vita illecito", nel caso specifico, (i contenuti, ndr) sono "riconducibili" alle sue "scelte espressive" nell'ambito "dell'esercizio dell'attività lavorativa che comunque egli è stato autorizzato a svolgere", fanno sapere i giudici del Riesame di Milano. "Mi è stato consentito di fare dei video e poi quando li ho fatti mi sono stati contestati come una violazione", aveva aggiunto il trapper. Oltre alla finta pistola, nelle immagini postate sui social compariva anche della finta marijuana.
LA SPARATORIA DEL LUGLIO 2022
Nel provvedimento attuato, i giudici hanno sottolineato come Baby Gang fosse stato "via via" autorizzato per gli "shooting fotografici, la produzione di videoclip" e poteva incontrare uno dei suoi collaboratori e anche "comunicare con soggetti terzi", oltre che lasciare a volte il suo domicilio per il lavoro. Negli ultimi due anni l’artista, passato più volte dal carcere ai domiciliari, ha ricevuto due condanne in primo grado, di cui una di 5 anni e 2 mesi per la sparatoria, in cui furono gambizzate due persone, avvenuta nel luglio 2022 a Corso Como, Milano, in cui era coinvolto anche il collega Simba La Rue.