Bancarotta Thomas Cook, 150mila turisti britannici bloccati
23 settembre 2019, ore 11:00
Il governo britannico si è rifiutato di partecipare a un salvataggio pubblico ma intende coprire i costi del rimpatrio dei clienti
Sono 150mila i turisti britannici rimasti bloccati all'estero a causa della bancarotta dichiarata dal tour operator Thomas Cook. Lo ha reso noto l'autorità britannica per l'aviazione civile. Il governo, ha assicurato il premier Boris Johnson, si occuperà del loro rimpatrio. Quanto al fallimento della Thomas Cook, che mette a rischio 22mila posti di lavoro, Johnson ha detto che un salvataggio da parte dello stato costituirebbe un "rischio" perché altre aziende potrebbero aspettarsi lo stesso trattamento in futuro. Secondo il premier, "bisogna studiare in che modo gli operatori turistici in modo o nell'altro possano proteggersi da simili casi di bancarotta in futuro". La liquidazione giudiziaria chiesta questa notte da Thomas Cook blocca all'estero circa 500mila cittadini britannici che stanno svolgendo le loro vacanze con i pacchetti turistici del gruppo. È quanto riporta Bloomberg, secondo cui il governo britannico si è rifiutato di partecipare a un salvataggio pubblico ma avrebbe annunciato di voler coprire i costi del rimpatrio dei clienti. Il gruppo cinese Fosun, che controlla Thomas Cook, si è detto deluso della decisione di procedere alla liquidazione dopo aver proposto un piano da 1,1 miliardi di sterline che prevedeva, fra l'altro, la conversione del debito da 2 miliardi in azioni e il passaggio del controllo delle linea area ai creditori.
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