Barbiere egiziano ucciso a Genova, i killer dopo il delitto sono andati a svagarsi
03 agosto 2023, ore 19:00
Dietro l’omicidio l’ombra del racket, secondo gli investigatori
i due parrucchieri egiziani accusati dell'omicidio del giovane connazionale Mahmoud Abdalla, loro dipendente, dopo aver ucciso il 19enne e averne smembrato il corpo con una mannaia sono dati a svagarsi. "Hanno avuto un atteggiamento leggero privo di pensieri”, così il Gip del tribunale di Genova nell'ordinanza di custodia cautelare. I due uomini sono usciti insieme nella notte, elemento che smentisce in modo certo che uno dei due avesse agito sotto minaccia o in preda al panico, si legge ancora nel provvedimento del Giudice per le indagini preliminari. Non solo. I due avrebbero collaborato spartendosi in modo quasi scientifico i compiti nell'omicidio, scrive ancora il Gip nel provvedimento. Dietro il delitto avvenuto il 23 luglio scorso a Genova l’ombra del racket che ricatta gli adolescenti che arrivano dal Nordafrica, secondo gli investigatori. Mahmoud Abdalla voleva cambiare lavoro se fosse andato via dopo aver denunciato lo sfruttamento alla finanza altri avrebbero potuto seguirlo. Per questo il ragazzo egiziano sarebbe stato ammazzato e il corpo gettato in mare a Chiavari.
Gip, i killer sono soggetti irosi e violenti
"Due soggetti dall'indole irosa e vendicativa, propensi all'uso della violenza gratuita, a cui ricorrono per risolvere le controversie personali. L'indole violenta è comprovata anche dallo scempio del cadavere, mutilato a mo' di ulteriore sfregio e monito". Queste le parole usate del Gip relative alle figure di Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto Tito e Abdelghani Ali detto Bob, i due egiziani accusati dell'omicidio di Mahmoud Abdalla. Il 19enne aveva intenzione di cambiare datore di lavoro e inoltre aveva denunciato la propria posizione di lavoratore irregolare. "L'intera vicenda infatti adombra la volontà dei due di imporre sui ragazzini appena usciti di comunità e assunti nelle loro barberie, il proprio controllo così da dimostrare a tutti l'impossibilità di discostarsi dai loro voleri. Entrambi sono poi, soggetti callidi, dotati di una non comune capacità organizzativa poiché nel giro di qualche ora, con estrema freddezza sono riusciti a trasportare il cadavere, ripulire la scena del crimine, nascondere gli effetti personali della vittima, trovare un mezzo di trasporto e decidere come e dove disfarsi di tutto", si legge ancora nell’ordinanza del Gip.