22 settembre 2022, ore 11:00
La Banca Centrale Europea, nel consueto bollettino economico, ha fatto il punto sulla situazione. La guerra in Ucraina e la crisi del gas mettono a rischio la crescita, l'inflazione è troppo elevata, probabile un nuovo aumento dei tassi
PROBABILE AUMENTO DEI TASSI
La Banca Centrale Europea prevede un periodo difficile. Nel bollettino economico si legge che “il Consiglio direttivo della Bce si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d'inflazione. Gli ulteriori aumenti saranno necessari in quanto l'inflazione seguita a essere di gran lunga troppo elevata ed è probabile che si mantenga su un livello superiore all'obiettivo per un prolungato periodo di tempo. Il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente la traiettoria della politica monetaria alla luce delle informazioni più recenti e dell'evolvere delle prospettive di inflazione. Anche in futuro le decisioni sui tassi di riferimento saranno dipendenti dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione".
CRESCITA FRENATA DALLA GUERRA
La delicata situazione internazionale e il perdurare della guerra in Ucraina continuano ad avere un impatto negativo sull’economia europea. La BCE evidenzia che “ il conflitto in Ucraina continua a rappresentare un rischio significativo per la crescita, soprattutto se imprese e famiglie dovessero affrontare un razionamento delle forniture di energia. In una tale situazione si potrebbe assistere a un ulteriore deterioramento del clima di fiducia e a un nuovo inasprimento dei vincoli dal lato dell'offerta anche i costi dei beni energetici e alimentari potrebbero rimanere persistentemente più elevati delle attese. Inoltre, un ulteriore peggioramento delle prospettive economiche mondiali potrebbe agire da freno aggiuntivo alla domanda estera dell'area dell'euro".
GAS, PREZZO ALTO
Un grande motivo di preoccupazione per famiglie e imprese è rappresentato dai vertiginosi aumenti delle tariffe energetiche. Anche su questo fronte, la Banca Centrale Europea non regala sprazzi di ottimismo e prevede che i prezzi del gas nell’immediato non diminuiranno: “Gli indicatori ricavati dai mercati suggeriscono che, nel breve periodo, i prezzi del petrolio scenderanno, mentre quelli all'ingrosso del gas si manterranno su livelli straordinariamente elevati. L’ 'inflazione dei beni alimentari è cresciuta sensibilmente, dal 9,8 al 10,6% tra luglio e agosto, spinta al rialzo dalle quotazioni mondiali delle materie prime alimentari e dall'aumento dei loro prezzi alla produzione nell'area dell'euro".
AIUTI ALLE IMPRESE
Secondo la BCE, per sostenere le imprese saranno necessari aiuti pubblici, ma le misure dovranno essere selettive. L’istituto di Francoforte scrive così: “Alla luce del deterioramento delle prospettive economiche e delle attuali pressioni inflazionistiche, è probabile che la capacità di tenuta delle imprese dipenda anche dal perdurare del sostegno fornito dalle politiche economiche, in particolare da quello offerto dalle autorità di bilancio". La Banca Centrale Europea suggerisce di non ricorrere a sostegni ‘a pioggia’ come accaduto per la pandemia: “Le misure di sostegno di bilancio volte ad attutire l'impatto dei rincari dell'energia dovrebbero essere temporanee e indirizzate alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, in modo da limitare il rischio di alimentare pressioni inflazionistiche, migliorare l'efficienza della spesa pubblica e preservare la sostenibilità del debito”.