Beppe Grillo, rivendico il diritto all'estinzione del Movimento 5 Stelle. Conte? Il mago di Oz

Beppe Grillo, rivendico il diritto all'estinzione del Movimento 5 Stelle. Conte? Il mago di Oz

Beppe Grillo, rivendico il diritto all'estinzione del Movimento 5 Stelle. Conte? Il mago di Oz   Photo Credit: Fotogramma.it


26 ottobre 2024, ore 16:25 , agg. alle 17:08

Quella tra Conte e Grillo appare ormai come una rottura insanabile. Dal canto suo Conte afferma che si tratta di una vicenda che non ha assorbito granchè il Movimento

La parola ora passa a Beppe Grillo, e sono le prime che pronuncia dopo che Giuseppe Conte gli ha dato il benservito annunciando che non gli sarà rinnovato il contratto da 300mila euro l’anno. “Vorrei dire anche io due cose” esordisce il comico nel video messaggio che ha un unico destinatario. “Non voglio assolutamente fare casino o meno, io rivendico da creatore del movimento. Rivendico il mio diritto all'estinzione del movimento. Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco” scandisce Grillo che non le manda davvero a dire. Quindi, va benissimo, dobbiamo essere persone civili. Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con su scritto “Oz e i suoi 22 mandati” potrebbe anche arrivare all'8%, prosegue Grillo.

L’ESCURSUS DI GRILLO

Tutto nasce, a detta di Grillo, per aver posto quelle 4-5 domande sull’Assemblea straordinaria. “Ho esercitato un mio piccolissimo diritto. Di Garante, per capire questa assemblea straordinaria, assolutamente giusta, di democrazia dal basso, questa costituente, quali potevano essere i crismi, cioè vedere un po' cosa stava succedendo, quanta gente era stata falcidiata in agosto”. Grillo ha ripercorso le tappe “Questo comitato anonimo che non rispondeva a nessuno, non riusciva ad avere un dato. Ho insistito, ho fatto 4,5 domande, la risposta è stata, un notaio nominato, non l'innominato, il nominato notaio è venuto fuori con un video, dicendo che io non conto nulla, perché l'Assemblea sarà quella, ma finché non c'è l'Assemblea non conto nulla, perché nello statuto è una figura che non conta nulla, cioè lo statuto, che l'ha fatto il mago di Oz, non l'ho fatto io”.

IL DIRITTO ALL’ESTINZIONE DEL M5S CHE E’ EVAPORATO

Nelle sue argomentazioni il garante sembra accusare Conte di egocentrismo, poi arriva l’affondo “Io accampo questo diritto all'estinzione perché, lo sappiamo tutti, il movimento non c'è più è evaporato - spiega -. È evaporato, però, come tutte le evaporazioni anche il mare evapora. Però poi magari questa evaporazione si trasforma in una tromba d'aria, in un ciclone. Qualcosa, non lo so. So solo che è compostabile, il movimento non è biodegradabile, è compostabile, contiene ancora l'humus. Gli zuccheri, le proteine ci sono ancora dentro, è molto moderno. Io sono vecchio, posso essere passato di moda, però dentro ci sono ancora delle idee meravigliose, di ripensare anche il mondo di come sarà il lavoro fra vent'anni, l'artigiano, il pescatore, l'agricoltore, cioè come saranno i mestieri, che tipo di produzione si dovrà fare? Che tipo di energia si dovrà produrre? Come produrla? C'è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta. Noi abbiamo candidati trapassati tra il passato e il trapassato, quindi vi saluto e vi ringrazio", conclude Grillo.

GRILLO, CANDIDATI LIGURIA E EMILIA ROMAGNA CATAPULTATI

Beppe Grillo sul suo blog punta il dito anche sulle scelte dei candidati per le regionali “Se vogliamo essere sobri e anche intelligenti, si capisce benissimo che c'è qualcosa che non quadra. E anche queste elezioni che stanno avvenendo in Liguria e in Emilia Romagna, i candidati che appoggiano questo movimento progressista di sinistra ma chi li ha votati? C'è stata una votazione dal basso, questa sarebbe la democrazia dal basso no, sono stati catapultati dall'alto, messi lì, i soliti giochi della vecchia politica. Quindi, cioè non è democrazia dal basso, è una bassa democrazia”.

CONTE, ROTTURA MARGINALE

"È un contratto in scadenza che prevede una remunerazione. Non si parla della sua funzione da garante ma di quella comunicativa che in questo momento non c'è e quindi fa venire meno le ragioni del contratto e di questa spesa che noi paghiamo con i soldi dei militanti, che quindi devono essere amministrati con la massima cura, non possiamo buttarli". A dirlo, intervistato dal Corriere della Sera, il leader del M5s Giuseppe Conte.  Si tratta dunque di una rottura definitiva? "In questo momento - risponde - il Movimento è assorbito poco da questa vicenda che è marginale rispetto al processo costituente che un'intera comunità sta portando avanti".


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