Bergamo, l'omicidio della ex prof Gianna Del Gaudio resta un grande mistero, il marito è stato assolto
Bergamo, l'omicidio della ex prof Gianna Del Gaudio resta un grande mistero, il marito è stato assolto
23 dicembre 2020, ore 16:49 , agg. alle 19:13
La storia ha sempre avuto i contorni del giallo, la donna fu sgozzata in casa nella notte tra il 26 e il 27 agosto del 2016
L'omicidio della ex professoressa Gianna Del Gaudio è stato un giallo sin dal giorno in cui è stato commesso a Seriate, in provincia di Bergamo, la notte tra il 26 e il 27 agosto del 2016. È stato processato il marito della donna, Antonio Tizzani, e oggi la Corte d'Assise di Bergamo, lo ha assolto. Per l'uomo, il pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolo.
Il delitto misterioso
Gianna Del Gaudio aveva 63 anni ed era un ex insegnante. Fu uccisa con una coltellata alla gola all'interno della casa in cui abitava con la famiglia in piazza Madonna delle Nevi a Seriate. Il marito, un ex ferroviere che oggi ha 73 anni, una volta sentito dagli inquirenti, aveva raccontato di aver trovato la moglie a terra in cucina dopo essere uscito a bagnare le piante del giardino. L'uomo aveva aggiunto di aver visto una persona incappucciata, fuggita dopo aver frugato in alcuni cassetti.
La difesa del marito
Antonio Tizzani si è sempre dichiarato estraneo a quanto accaduto alla moglie. L'uomo ha sempre sostenuto che uno sconosciuto si fosse introdotto nella casa della coppia. "Me l'aspettavo? Quando uno non ha fatto niente, cosa si deve aspettare? L'assassino di mia moglie è ancora in giro" ha detto l'uomo dopo la sentenza. Era accusato di omicidio e di maltrattamenti ed è stato assolto per l'assassinio per non aver commesso il fatto e per i maltrattamenti perché il fatto non sussiste. Tizzani si è detto pronto a trascorrere il Natale in compagnia dei figli. "Sono soddisfatta e commossa", ha commentato l'avvocato Giovanna Agnelli, difensore di Tizzani. Le motivazioni della sentenza arriveranno entro 90 giorni. La legale ha sostenuto l'innocenza dell'uomo in tre punti chiave.
La tesi per l'innocenza
Prima di tutto, l'avvocato Agnelli ha ricordato gli esiti delle consulenze dei medici legali, secondo i quali, per il tipo di omicidio commesso, l'assassino non poteva non essersi imbrattato di sangue. Sui vestiti, l'orologio e l'anello indossati da Tizzani non sono state riscontrate tracce di sangue. Inizialmente, inoltre, si era pensato che le urla sentite dai vicini potessero testimoniare una lite di Tizzani con la moglie. Le grida invece, secondo la difesa, sarebbero state quelle dell'uomo quando ha ritrovato il corpo senza vita della moglie. L'avvocato ha poi dichiarato che la traccia di Dna di Tizzani trovata sull'arma del delitto può essere dovuta a un caso di contaminazione tra reperti o, in ultima battuta, il Dna dell'uomo poteva essere all'interno del sacchetto di mozzarella in cui era stata conservato il cutter usato dall'assassino.
La testimonianza di due ragazze
Le due testimoni che hanno raccontato di aver sentito delle grida sono due ragazze, che avevano parcheggiato l'auto vicino alla villa dei Tizzani. Le due giovani hanno parlato di una lite accesa tra un uomo e una donna, durata venti minuti. Poi un urlo di donna straziante. Questa ricostruzione, però, oggi non è stata giudicata reale dalla corte, che ha assolto il marito della vittima.