12 gennaio 2023, ore 21:45
Il medico legale ha chiesto di poter visionare la relazione fatta dal collega egiziano. Da capire quale sia la sostanza letale
La causa della morte di Andrea Mirabile, il bimbo palermitano di sei anni deceduto durante una vacanza con i genitori a Sharm el Sheikh il 2 luglio, rimane un mistero. Nelle ultime ore però le indagini sembrano portare verso una strada ben precisa, ovvero quella dell'avvelenamento da contatto e non una "semplice" intossicazione alimentare. Resta da capire quale sia stata la sostanza letale che ha causato il decesso del piccolo Andrea.
LE INDAGINI PORTANO ALL'AVVELENAMENTO DA CONTATTO
La procura di Palermo, dopo l'esposto presentato dalla famiglia Mirabile, ha aperto una inchiesta. Sulla salma del piccolo era stata eseguita una prima autopsia in Egitto, ma i pm del capoluogo hanno incaricato i medici legali italiani di ripetere l’esame. Su incarico dei pm quindi, il medico legale ha chiesto di poter visionare la relazione fatta dal collega egiziano che eseguì i primi accertamenti sul corpo. Non sarebbe infatti possibile giungere a una conclusione sulla vicenda senza conoscere elementi, come il contenuto gastrico, in possesso dei sanitari del paese nord-africano. I tempi però si sono allungati e la relazione completa è arrivata sulla scrivania del pm Vittorio Coppola solo pochi giorni fa. Quest'ultimo ha incaricato un interprete di tradurla dall’arabo. Una volta tradotto, il documento, 200 pagine in tutto, fitte di dati, verrà consegnata al medico-legale palermitano. Ma, secondo quanto si apprende, nonostante i dati a disposizione non siano completi, sembra ormai accantonata la tesi secondo la quale il bambino sarebbe morto per una intossicazione alimentare e prenderebbe corpo quella che a determinare il decesso sia stato un avvelenamento da contatto. Tutto da capire ancora quale sia stata la sostanza letale.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Tutto ebbe inizio quando il primo luglio 2022, il piccolo, il padre antonio e la madre Rosalia, incinta di 5 mesi, si sentirono male e andarono alla guardia medica di Sharm che diagnosticò loro una intossicazione da cibo prescrivendogli un farmaco. Il giorno dopo le condizioni non migliorarono, anzi, il padre e il bambino peggiorarono e la donna fu costretta a chiamare un'ambulanza. Il figlio morì prima di arrivare all’ospedale internazionale di Sharm, nonostante vari tentativi di rianimazione. Il padre invece, fu ricoverato in Rianimazione e tenuto per giorni in coma farmacologico. Trasportato con un aereo ambulanza in Italia, finì al Policlinico di Palermo con gravi problemi renali e una infezione alle vie urinarie, ma si salvò.