BIT al via, le regioni d’Italia sempre più unite per promuovere il turismo lento
05 febbraio 2024, ore 11:00
Al padiglione della regione Umbria presentati i progetti Cammini Aperti & Aromi d’Italia. Il ministro Santanchè: “I cammini non devono più essere una realtà nascosta, adesso il governo ci crede”
A Milano si è alzato ieri il sipario sulla 44esima edizione della Borsa Internazionale del Turismo (BIT), appuntamento che punta il faro sulle novità in ambito Travel e smuove ogni anno migliaia di visitatori e partner commerciali. Novità, ma anche conferme: continua infatti anche per il 2024 il trend dello slow tourism e la riscoperta del territorio più autentico, con le regioni italiane sempre più cooperative attraverso il progetto di promozione “Scopri l’Italia che non sapevi – Viaggio Italiano”, facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2022 del Ministero del Turismo. In questo ambito sono state presentate allo stand della regione Umbria due iniziative: Cammini Aperti & Aromi d’Italia.
Presente per l’occasione anche il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che proprio in tema di turismo lento dice: “Per anni i cammini sono stati una realtà nascosta, ora il governo ci crede. Il turismo lento rappresenta un segmento in forte ascesa che favorisce anche la sostenibilità soprattutto in termini di destagionalizzazione, decongestione dei flussi e creazione di nuove opportunità di lavoro”. E aggiunge: “Questo è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere attrattivo per i turisti italiani e stranieri. Ecco perché questi due progetti - Cammini Aperti e Aromi d’Italia - formano un connubio vincente e indissolubile nell’ottica di ampliare la strategia di comunicazione delle eccellenze dei nostri territori. Mettere a sistema i cammini come prodotto turistico, con loro specifiche identità e omogeneità, è una delle sfide che il governo si pone in ambito turistico”. “Il turismo non va subìto, ma va organizzato. Dobbiamo lavorare insieme – Ministero, Regioni e gestori dei cammini – stabilendo una tabella di marcia di interventi in tema di percorribilità, segnaletica, servizi accessori e campagne di comunicazione mirate”, conclude il ministro.
CAMMINI APERTI
Dalla teoria sul turismo lento ai fatti, ed ecco dunque arrivare il 13 e 14 aprile Cammini Aperti, definita “la grande festa dei cammini”, un progetto volto a valorizzare 42 escursioni, 2 per ogni Regione e Provincia Autonoma, a cui prenderanno parte oltre 2000 partecipanti. Ideato e progettato dalla Regione Umbria – realtà capofila del turismo lento - Cammini Aperti si pone così l’obiettivo di creare il più importante evento del genere, promuovendo i valori dell'accessibilità e della sostenibilità.
“Con il progetto dedicato ai Cammini, la Regione Umbria si pone all’avanguardia e capofila per la promozione di un turismo sostenibile, che punta a sviluppare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici, valorizzando i contesti territoriali e preservandone le identità. In qualità di ente capofila del progetto abbiamo svolto e continueremo a svolgere con impegno un’attività a favore di tutte le regioni italiane per la diffusione di questa forma di turismo che ha forti ricadute positive sul territorio, non solo in termini economici, ma anche sociali ed ambientali”, dichiara Paola Agabiti, Assessore al Turismo della Regione Umbria.
AROMI D’ITALIA
Ma turismo lento è anche enogastronomia, tematica che vede come “capoclasse” la Toscana, in qualità di regione partner del progetto “Scopri l’italia che non sapevi”. La novità è puntare sui profumi nella promozione del territorio italiano, dato che ultimissime ricerche hanno confermato la potenza del marketing olfattivo
"Scoprire un territorio in modo slow vuol dire anche assaporarne i prodotti tradizionali, veri e propri ambasciatori della cultura e della storia del nostro paese - commenta Leonardo Marras, Assessore all'economia e al turismo della Regione Toscana. Così, per promuovere il turismo lento dal punto di vista dell'enogastronomia abbiamo scelto di fare ricorso ai profumi senza tempo della cucina tipica di ogni regione, gli aromi che segnano esperienze di scoperta e riscoperta”.
Il progetto parte dalla definizione di questi aromi, un sondaggio tra esperti, addetti ai lavori, comunicatori per identificare con certezza il profumo di ogni regione. Si procede poi con il fissare ogni aroma in un kit olfattivo da divulgare a giornalisti, influencer operatori della comunicazione turistica, per consolidare il rapporto tra destinazione e profumo gastronomico. Sarà un’operazione complessa e inedita, condotta con una ricerca meticolosa che consentirà di usare solo aromi naturali, fedelissimi rispetto alle aspettative del consumatore. Una grande 'mappa aromatica' dell'Italia per raccontare le diverse regioni d’Italia.