Blitz degli attivisti contro i femminicidi in Piazza di Spagna a Roma Photo Credit: agenzia fotogramma
26 giugno 2024, ore 12:57 , agg. alle 13:22
Sotto lo sguardo attonito di passanti e turisti, il movimento Bruciamo Tutto versa colore rosso sulle scale e srotola lo striscione con la data del prossimo evento
Se ormai eravamo abituati a pensare che gli attivisti che imbrattano monumenti o opere d’arte fossero quelli che si occupano di ambiente, questa mattina abbiamo imparato che la declinazione dell’attivismo, in realtà è più ampia.
LA PROTESTA
Alle 10 circa di oggi, mercoledì 26 giugno, un gruppo di persone ha gettato colore rosso per bambini a cascata sulla scalinata di Trinità dei Monti, in Piazza di Spagna a Roma, per denunciare l’estensione del fenomeno del femminicidio. Si tratta di sei ragazzi del movimento ‘Bruciamo Tutto’, che, oltre alla vernice, hanno lanciato volantini con i nomi delle donne uccise dal giorno della morte di Giulia Cecchettin, l’11 novembre 2023, ad oggi. Mentre il colore colava lungo le scale, gli attivisti si sono imbrattati le mani e hanno stampato le impronte sui lati delle scale. Poi è stato srotolato lo striscione con la data del prossimo appuntamento.
LA CRONACA DI OGGI
Durante l’azione, una delle attiviste ha dichiarato che sono 40 le donne uccise dopo Giulia e molte altre ce ne sono che subiscono violenze a abusi a causa del loro genere. In effetti, la diffusione della violenza contro le donne non accenna a diminuire, nonostante le campagne di sensibilizzazione portate avanti a livello nazionale sia dagli organi competenti, che delle onlus che si occupano di sostegno alle donne in difficoltà. Proprio oggi, nel brindisino, una 39enne è stata ricoverata in rianimazione in prognosi riservata, a seguito dei traumi riportati dopo un’aggressione subita in casa la scorsa notte. Al vaglio dei carabinieri, la posizione del compagno.
IL MOVIMENTO
Il nome del movimento Bruciamo Tutto prende spunto dall’urlo di dolore lanciato dalla sorella della Cecchettin, Elena, dopo l’omicidio di Giulia per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta, e fa riferimento alla poesia di Cristina Torre Càceres, diventata virare in quei giorni drammatici. I primi versi del poema si sono trasformati nel simbolo della denuncia contro la violenza di genere “Se domani sono io, mamma, distruggi tutto/ Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. Ma l’allargamento del crimine non accenna a contrarsi.