Bologna, regina delle città italiane per la qualità della vita nel 2020, lo rivela l'annuale indagine del Sole 24Ore

Bologna, regina delle città italiane per la qualità della vita nel 2020, lo rivela l'annuale indagine del Sole 24Ore

Bologna, regina delle città italiane per la qualità della vita nel 2020, lo rivela l'annuale indagine del Sole 24Ore


14 dicembre 2020, ore 11:13 , agg. alle 06:09

Tra gli indicatori usati per realizzare la 31esima Indagine sulla Qualità della Vita, realizzata dal Sole 24Ore, entra anche il Covid-19; il Nord penalizzato dall'effetto pandemia, reggono Bolzano, seconda, e Trento, al terzo posto, boom Cagliari, al nono posto

Il 2020, che i libri di Storia ricorderanno come l’anno del Covid ha condizionato in modo decisivo la vita dell’intera Nazione e dei territori: per questo motivo i curatori dell'Indagine hanno inserito dei parametri che ne tenessero conto, innanzitutto misurando l’incidenza dei casi ogni mille abitanti e poi rivedendo e aggiornando alla luce della pandemia altri indicatori.

Bologna, le ragioni di un successo

Bologna si è guadagnata il vertice della 31esima Indagine sulla Qualità della Vita che ogni anno viene realizzata dal Sole 24Ore, guadagnando 13 posizioni da un anno all’altro, grazie alla ricchezza economica, all’ambiente e ai servizi assolutamente in grado di reggere l’impatto dell’emergenza sanitaria, economica e sociale. “Bologna risale la china della classifica un po’ come le province di media grandezza, come le altre emiliane che sono tutte province ricche; è una città universitaria ed è conosciuta in tutto il mondo”- ha spiegato una delle curatrici della classifica, Marta Casadei, intervenuta questa mattina ai microfoni di RTL 102.5, ospite di Non Stop News- “È molto vivibile, è a dimensione d’uomo e tutto questo dà forza alla realtà territoriale, la presenza di servizi distribuiti in maniera capillare fa il resto”. Tutta l’Emilia si piazza ai vertici del benessere con ben cinque provincie della regione su nove tra le prime venti in classifica: oltre al capoluogo, Parma è ottava, Forlì-Cesena quattordicesima, Modena quindicesima e Reggio Emilia diciassettesima.

Scivola e perde posizioni Milano

Milano è sicuramente l’area metropolitana e la provincia che ha subito un calo più evidente nel 2020: la città vincitrice sia nel 2018 che nel 2019 ha perso 11 posizioni, perché colpita in maniera pesante dalla pandemia. Gli effetti Covid si fanno visibili nel crollo del Pil pro-capite in base alle stime dell’anno, ma anche nel nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq per famiglia). Le altre province lombarde soffrono gli effetti del Covid e perdono posizioni, ad eccezione di Sondrio e Mantova.

Male le città d’arte e quelle turistiche

Con il lockdown e dopo le restrizioni che ancora vigono nel settore turistico, la crisi si fa sentire in modo molto marcato sulle città d’arte che perdono posizioni nella classifica: Venezia si piazza 33esima e scivola di 24 posizioni, Roma che era tra le prime 20, al quattordicesimo posto, ora è 32esima, Firenze, è 27esima e perde 12 posizioni, giù di 11 posti anche Napoli che ora è 92esima. E della mancanza di turisti risentono anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari, protagonista di un vero e proprio boom, guadagnandosi il nono posto e Foggia), Rimini (36esima , perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e Ragusa. In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove il capoluogo Genova è 19esima, merito dell’inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi, recuperando così 26 posizioni.

Il Sud in coda alla classifica, ma non sempre

Se il Nord scende, il Sud non scala la classifica ma resta al fondo con i problemi di sempre. Quest’anno chiude la classifica Crotone, preceduta da Caltanissetta, ultima lo scorso anno. Tuttavia un indicatore quello Demografia e salute fa guadagnare posizioni evidentemente perché è stato il Nord a essere stato più colpito dal virus. Cagliari è la prima in questo settore. Nel Meridione cresce però il ricorso alle misure assistenziali, come il reddito di cittadinanza; a Napoli e Palermo, su mille abitanti la metà ha ricevuto contributi statali. “Nel Sud anche se il Covid ha colpito meno, e lo evidenzia l’indicatore ad hoc, tuttavia non si riescono ad eliminare tutte le negatività di cui soffre il territorio"- ha spiegato ancora Marta Casadei ai microfoni di RTL 102.5 che però ha anche fatto riferimento alle “eccezioni che fanno ben sperare, come il fatto per esempio che Napoli sia la prima città italiana per numero di carte d’identità elettroniche emesse: questo fa pensare a una grande voglia di riscatto che si esprime anche nella corsa alla digitalizzazione".


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