Brasile, è caos, la polizia spara sui manifestanti
25 maggio 2017, ore 11:18
A Brasilia, 100 mila persone in piazza, chiedono le dimissioni del presidente Temer, assaltati i ministeri
Il Brasile rischia il disordine sociale o peggio, se non si risolverà l’ennesima crisi istituzionale, aperta dalle pesantissime accuse a carico del presidente, Michel Temer, rinviato a giudizio per corruzione, intralcio alla giustizia e associazione a delinquere. La decisione del Tribunale Supremo Federale è arrivata dopo la diffusione di una registrazione audio, in cui si sente il capo dello stato acconsentire al pagamento di tangenti. L’ira popolare è scoppiata subito dopo, mentre Temer cerca di resistere e non sembra voler dimettersi. Nella capitale politica Brasilia, 100mila persone sono scese in piazza e hanno dato l’assalto ai palazzi istituzionali, devastandone alcuni. Per ordine dello stesso presidente Temer, sono state mobilitate polizia, esercito ed aeronautica: cinquemila uomini schierati in strada e pronti ad aprire il fuoco. Si registrano già cinque feriti e la tensione rischia di degenerare.