Brexit, cybercriminali chiedono donazioni a nome Regina

Brexit, cybercriminali chiedono donazioni a nome Regina

Brexit, cybercriminali chiedono donazioni a nome Regina


02 ottobre 2019, ore 14:00 , agg. alle 14:50

Alle vittime arriva una lettera con timbro di Buckingham Palace e la firma del segretario privato di Sua Maestà

Richieste di donazioni in Bitcoin, da parte della regina Elisabetta per salvare l'economia dagli effetti della Brexit. È la truffa che circola nel Regno Unito e che sfrutta la popolarità delle valute digitali e il dibattuto tema dell'uscita dall'Ue. A segnalarla è Paul Ridden, Ceo della società Smarttask, che ne descrive la modalità un po' retrò. Alle vittime arriva a casa una lettera, con tanto di timbro di Buckingham Palace e la firma del segretario privato di Sua Maestà, che chiede esplicitamente un prestito per contrastare gli effetti della Brexit. È anche indicato un ammontare minimo per l'aiuto economico: tra 450.000 e 2.000.000 sterline. La lettera promette "un interesse del 30% per un periodo di tre mesi e la possibilità di diventare membro della Royal Warrant Holders Association". Sulla missiva è impresso un codice QR da inquadrare con lo smartphone per raggiungere direttamente il portafoglio virtuale su cui effettuare il versamento. Nel testo c'è una parte in grassetto in cui viene chiesto al destinatario di non condividere con altri il contenuto, la violazione del silenzio "può mettere in discussione l'accordo". Il sito di tecnologia It Pro ha contattato Buckingham Palace per un commento, ma al momento non ha ottenuto risposta.​

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