Bruxelles: presunti casi di corruzione, fermati l'ex eurodeputato Panzeri e il sindacalista Visentini
Bruxelles: presunti casi di corruzione, fermati l'ex eurodeputato Panzeri e il sindacalista Visentini
09 dicembre 2022, ore 19:00
Si sospetta che un Paese del Golfo abbia tentato di influenzare decisioni del Parlamento europeo
A Bruxelles, nell'ambito di una vasta indagine anticorruzione condotta dalla Procura federale, fermate quattro persone, tra queste figurano l’'ex eurodeputato del Partito Democratico, Antonio Panzeri, e l'attuale segretario generale dell'organizzazione internazionale dei sindacati Ituc, Luca Visentini. Lo ha reso noto il quotidiano Le Soir. Secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti, si sospetta che un Paese del Golfo abbia tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo. E il Paese in questione sarebbe il Qatar. Panzeri e Visentini sono ora a disposizione del giudice istruttore che nelle prossime 48 ore potrebbe decidere di spiccare eventuali mandati d'arresto. Nell'ambito dell'operazione scattata questa mattina, la polizia ha effettuato anche 16 perquisizioni. A Bruxelles, a casa di Panzeri sarebbero stati trovati cinquecentomila euro in contanti. Tutti i fermati sono di nazionalità o di origine italiana. Tra loro anche il direttore di una Ong e un assistente parlamentare. Si tratta di personalità attive nelle associazioni per i diritti umani.
Panzeri volto noto a Bruxelles
Antonio Panzeri è stato eurodeputato per tre mandati, dal 2004 al 2019. Originario del bergamasco, membro della direzione dei Ds, Panzeri è stato eletto all'Eurocamera nella lista Uniti nell'Ulivo ed è stato riconfermato a Strasburgo alle Europee del 2009. Nel 2014 è stato eletto eurodeputato una terza volta, nelle liste del Pd. Nel 2017 ha lasciato il partito per aderire ad Articolo I. Panzeri, in Belgio, ha fondato Fight Impunity, una Ong che ha sede a Bruxelles in Rue Ducale, vicino all'ambasciata americana.
La reazione del Pd dopo la diffusione della notizia
"Apprendiamo con sconcerto delle indagini e dei fermi in corso a Bruxelles facenti seguito a episodi di presunta corruzione da parte del Qatar, in particolar modo a fronte delle persone coinvolte. Si tratta di accuse e di questioni estremamente gravi su cui va fatta luce, confidiamo pienamente nel lavoro della magistratura e delle forze di polizia che stanno effettuando le necessarie verifiche. Auspichiamo che la verità emerga presto e che sia difesa l'onorabilità della nostra istituzione, anche vista la posizione molto dura espressa dal Parlamento Europeo nella sua più recente risoluzione sul Qatar durante la sessione plenaria di novembre''. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla la delegazione del Pd al Parlamento Europeo.