19 novembre 2020, ore 14:49
Scoperto il presunto rapporto tra il politico e la cosca Grande Aracri della ‘Ndrangheta, secondo gli investigatori avrebbe agevolato l’attività di una società di distribuzione di farmaci e considerata vicina all’organizzazione criminale, nell’inchiesta coinvolte in tutto 19 persone
Le accuse sono pesantissime: concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Le manette sono scattate questa mattina all’alba per il presidente del consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, 68 anni, di Forza Italia, considerato vicino alla cosca Grande Aracri della ‘Ndrangheta. Secondo gli investigatori, coordinati dal procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, Tallini, ora ai domiciliari, avrebbe avuto rapporti con la cosca per la costituzione di una società specializzata nella distribuzione all’ingrosso di medicinali, nell’ambito di una fitta rete di punti vendita, tra parafarmacie a farmacie, di cui 20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna. In particolare, il presidente del consiglio Regionale si sarebbe attivato, soprattutto nella fase iniziale di attività della società, per favorire l’iter burocratico e velocizzare le pratiche necessarie per ottenere tutte le autorizzazioni. In cambio avrebbe ottenuto dalla cosca un sostegno in occasione delle elezioni regionali del novembre del 2014. Nell’operazione, chiamata Farma Business, portata a termine dai carabinieri dei comandi provinciali di Catanzaro e Crotone, risultano coinvolte complessivamente 19 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, impiego di denaro , beni e utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia di pubblico ufficiale. Secondo quanto si legge in una nota stampa dei Carabinieri, “ è stato accertato anche il ruolo di professionisti ed imprenditori nella realizzazione del programma della cosca con riguardo al perseguimento dei vantaggi economici nei diversi settori imprenditoriali di interesse”
Reazioni politiche all’arresto di Domenico Tallini
L’operazione di questa mattina ha provocato immediate reazioni politiche. “Vi ricordate le ultime regionali calabresi, a gennaio 2020? Questo signore, attuale Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, di Forza Italia, in virtù del Codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, risultava impresentabile. A suo avviso ero io che mi accanivo contro di lui per una "vendetta personale". Oggi si trova ai domiciliari. Ma era una "vendetta personale” ha scritto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. Secondo il presidente reggente della Giunta, Nino Spirlì, subentrato dopo la morte di Jole Santelli, le accuse sono gravi e ha auspicato che si possa arrivare al più presto alla verità, confermando la piena fiducia nel procuratore Gratteri