30 maggio 2019, ore 19:27 , agg. alle 21:33
Secondo quanto emerge dagli atti, avrebbe ricevuto soldi per favorire la candidatura di Giancarlo Longo a procuratore di Gela
Il pm della procura di Roma Luca Palamara, quando rivestiva il ruolo di componente del Csm, avrebbe ricevuto 40 mila euro dagli avvocati Giuseppe Calafiore e Piero Amara per favorire la nomina di Giancarlo Longo a procuratore di Gela, poi non andata in porto. E' quanto emerge dal decreto della perquisizione disposta dalla Procura di Perugia nei confronti dell'attuale sostituto procuratore a piazzale Clodio. Palamara "quale componente del Csm", si legge nei documenti, "riceveva da Calafiore e Amara la somma pari ad euro 40 mila per compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio, ovvero agevolare e favorire il medesimo Longo (arrestato nel febbraio del 2018 nell'ambito dell'inchiesta su corruzione in atti giudiziari dalla Procura di Messina) nell'ambito della procedura di nomina a procuratore di Gela". "Sulla mia persona si stanno abbattendo i veleni della Procura di Roma, ma ho la tempra forte e non mi faccio intimidire. Sto chiarendo punto per punto tutti i fatti che mi vengono contestati perchè ribadisco che non ho ricevuto pagamenti, nè regali, nè anelli e non ho fatto favori a nessuno". Lo ha detto Luca Palamara, indagato per corruzione, al termine dell'interrogatorio durato più di 4 ore negli uffici di una caserma della Guardia di Finanza.