20 ottobre 2021, ore 18:00
Il falconiere dell'Aquila Olympia immortalato in un video in cui allo stadio inneggia al Duce facendo il saluto romano; ira della Comunità Ebraica, la Lazio si dissocia e lo scarica; Juan Bernabè sostiene: sono di destra, ma non fascista
Ci mancavano soltanto il falconiere della Lazio e il suo saluto romano allo stadio Olimpico. Il dibattito sul fascismo e sui rigurgiti nostalgici in questo periodo ha riempito le pagine politiche e condizionato la campagna elettorale. Il mondo del calcio non poteva certo farsi mancare l’occasione di attirare qualche critica. Ricostruiamo quanto accaduto.
SALUTI ROMANI E CORI PER IL DUCE
Sabato scorso, in occasione della partita Lazio-Inter, Juan Bernabé, lo storico addestratore dell'Aquila Olympia, simbolo della Lazio, è stato immortalato in un video che sta facendo discutere sui social. Nelle immagini si vede Bernabé accompagnato dall'aquila Olympia recarsi sotto la Tribuna Monte Mario, occupata dai tifosi di casa. Il falconiere dopo aver fatto a più riprese il saluto romano, ha partecipato ai cori fascisti dei sostenitori che cantano a gran voce "Duce, duce". Bernabé da oltre 10 anni nei match interni della Lazio accompagna il volo dell'Aquila Olympia, che plana sullo stadio Olimpico prima dell’inizio delle partite e che viene portata sotto la Curva Nord al termine degli incontri. Detto che è sbagliato generalizzare e che i movimenti di destra sembrano dilagare nella maggior parte delle curve d’Italia, la tifoseria della Lazio viene spesso associata al fascismo. E le immagini diffuse oggi vanno in questa direzione.
LA REAZIONE DELLA COMUNITA’ EBRAICA
Non si è fatta attendere la reazione della comunità ebraica. Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità Ebraiche, non ha fatto giri di parole: “Davanti all'ostentazione di gesti e simbologie che rievocano ideali fascisti non possono esserci ambiguità e tentennamenti. Il comportamento dell'addestratore dell'aquila Olimpia emblema della Lazio, immortalato in un video diventato virale, non lascia spazio a dubbi. Si intervenga, da parte della società e dalla Federazione, con la massima urgenza. Via i fascisti e gli odiatori dal mondo del calcio. Un odio che dal campo si propaga in ogni piazza".
LA LAZIO PRENDE LE DISTANZE
Immediata la controreazione della Lazio, che ha subito preso le distanze dal gesto fascista del falconiere. La società biancoceleste ha diffuso questo comunicato: “Appresa l'esistenza del video che ritrae Juan Bernabè (non tesserato e dipendente di una società esterna alla Lazio) in atteggiamenti che offendono la Società, i tifosi e i valori ai quali la comunità si ispira sono stati presi provvedimenti nei confronti della società finalizzati all'immediata sospensione dal servizio della persona interessata e all'eventuale risoluzione dei contratti in essere. La Società Sportiva ha inviato nelle scorse settimane una lettera ai fornitori per richiamarli al rispetto del Codice Etico in vigore ed in particolare ad un comportamento pienamente rispettoso dei principi ai quali si è sempre ispirata l'attività della Società, sia nel campo sportivo che nei rapporti ordinari”.
LE LACRIME DA COCCODRILLO
Juan Bernabè, vistosi messo all’angolo anche dalla Lazio, ha fatto una parziale retromarcia e ha cercato di mettere una toppa a quella che alcuni considerano una goliardata, ma in Italia resta un reato. Ecco le dichiarazioni del falconiere: “Sono dispiaciuto per quello che è successo, in Spagna il gesto fascista si fa con il braccio teso in una linea retta. In Italia a quanto pare è anche così, dandosi una pacca sul petto. Io sono una persona assolutamente di destra, del partito Vox in Spagna come pure tanti amici calciatori, ma non di idea fascista, non è proprio nella mia mentalità".