Bulgaria-Inghilterra, polemiche per cori razzisti, Uefa apre indagine
15 ottobre 2019, ore 12:00 , agg. alle 14:25
Per il ct della Bulgaria i buu non erano a sfondo razzista, ma di disapprovazione verso il gioco della squadra
La gara Bulgaria-Inghilterra, disputata ieri sera a Sofia e valida per le qualificazioni a Euro 2020, è al centro delle critiche per i cori a sfondo razzista. L'arbitro è stato costretto a sospendere due volte l'incontro, disputato allo stadio Levski, facendo passare in secondo piano il risultato, 6-0 in favore degli inglesi. Lo stadio era stato parzialmente chiuso dall'Uefa per episodi analoghi avvenuti a giugno nei match contro Kosovo e Repubblica Ceca. "Probabilmente i tifosi non erano soddisfatti del modo in cui la squadra stava giocando. Personalmente non ho sentito cori razzisti", questo il commento del tecnico bulgaro Krasimir Balakov. Derubricando così i buu nei confronti del giocatore di colore Sterling a un mero gesto di disapprovazione nei confronti del gioco espresso dalla Bulgaria. "Ho visto che l'arbitro ha fermato la partita, ma devo dire che c'è stato un comportamento inaccettabile non solo da parte dei tifosi della Bulgaria ma anche di quelli dell'Inghilterra, che fischiavano e urlavano durante l'inno nazionale. E nel secondo tempo hanno usato parole contro i nostri tifosi che trovo inaccettabili", ha poi concluso Balakov.