25 maggio 2021, ore 11:02 , agg. alle 14:47
Un gruppo criminale individuato dai carabinieri di Catania aveva 'occupato' l'ospedale "Gravina e Santo Pietro" di Caltagirone, per accaparrarsi l'organizzazione delle esequie
Indagini su racket funerali
Sono nove le persone destinatarie di diverse misure cautelari eseguite dai carabinieri di Catania su richiesta del Gip della Procura etnea in seguito a un’inchiesta che ha svelato l’esistenza di un gruppo criminale che aveva di fatto 'occupato' l’ospedale di Caltagirone, in provincia di Catania per assicurarsi l’organizzazione dei funerali dei pazienti deceduti nella struttura. Le ipotesi di reato per gli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati, illecita concorrenza con minaccia o violenza, violazioni di sepolcro, furti aggravati, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, minaccia, interruzione di un ufficio o servizio pubblico, nonché minaccia a pubblico ufficiale ed istigazione alla corruzione.
Ospedale Caltagirone, 'occupato' da impresa funebre
Secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti, sarebbero state effettuate continue azioni di sabotaggio da parte di un'impresa attiva nel settore delle onoranze funebri nella zona di Caltagirone, all’interno delle camere mortuarie dell'Ospedale 'Gravina e Santo Pietro' della città, nei confronti delle imprese concorrenti, al fine di accaparrarsi l'esecuzione dei vari servizi funebri. In particolare, il gruppo criminale, presidiando fisicamente anche di notte la struttura sanitaria di Caltagirone, sarebbe entrato abusivamente all'interno delle sale mortuarie, danneggiando e distruggendo gli arredi funerari delle ditte concorrenti. Non solo: venivano colpiti sistematicamente i biglietti pubblicitari, i necrologi e i crocifissi posti ad ornamento, nonché strappando dalle salme, in una occasione addirittura da un feto, i 'talloncini identificativi' al fine di poter rintracciare, prima degli altri concorrenti, i parenti dei defunti cui proporsi per le onoranze funebri. In alcune occasioni, sono stati anche portati via dalle salme oggetti di valore, come catenine e monili d'oro.
Indagati avevano minacciato i medici
Le attività criminali del gruppo individuato oggi non riguardavano solo il business delle onoranze funebri. Infatti dalle indagini emerge che gli indagati erano riusciti, attraverso alcune Onlus ad essi riconducibili, a monopolizzare le attività di trasporto dei degenti non deambulanti a mezzo di ambulanze private. Le attività criminali erano poste in essere attraverso una vera e propria 'occupazione' dell'ospedale, non esitando a minacciare di morte ed aggredire, anche fisicamente, il personale sanitario che, all'inizio dell'emergenza derivante dalla pandemia da Covid-19, aveva tentato di allontanarli dai locali del Pronto Soccorso per imporre il rispetto delle norme sula prevenzione dei contagi.