C’è acqua ghiacciata all’equatore di Marte, l’eccezionale scoperta della sonda europea Mars Express
18 gennaio 2024, ore 21:00
Lanciata oltre 15 anni fa, la sonda ha scoperto quella che attualmente potrebbe essere la maggior quantità d’acqua mai trovata sul pianeta Rosso. Sarebbe sufficiente a riempire il Mar Rosso sulla terra
Una grande quantità di acqua ghiacciata è stata scoperta all'Equatore di Marte e si allunga per chilometri sotto la superficie del pianeta Rosso. Si tratta di una scoperta eccezionale e, soprattutto, arriva dopo quella osservata ai Poli. L'ipotesi è che in un'era climatica ben diversa da oggi l’acqua probabilmente scorreva in questa zona. Quanto emerso è dovuto agli studi effettuati dalla sonda europea Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea. Il vettore è stato lanciato nello spazio nel 2003 per studiare Marte per analizzare una delle caratteristiche più misteriose del pianeta. Quella scoperta, se confermata, si tratterebbe della maggior quantità d’acqua mai trovata sul pianeta Rosso. Gli scienziati ipotizzano che se sciolto, il ghiaccio racchiuso nella Formazione Medusae Fossae sarebbe sufficiente a riempire il Mar Rosso terrestre. Quello che ha le sembianze di un mondo arido, la superficie di Marte è piena di segni che indicano la presenza d’acqua. Un tempo, infatti, l'acqua era abbondante, includeva canali fluviali prosciugati, antichi fondali oceanici e lacustri e valli scavate dall'acqua. Secondo gli scienziati notevoli riserve di ghiaccio d'acqua si nascondo su Marte nelle enormi calotte polari. Si trovano ghiacciai sepolti vicini all'equatore. Le enormi riserve di ghiaccio vicino all'Equatore, non avrebbero potuto formarsi nel clima attuale del pianeta. Devono essersi formati in un'epoca climatica precedente.
Gli studi
Oltre 15 anni fa, Mars Express ha studiato la Formazione Medusae Fossae rivelando enormi depositi d'acqua fino a 2,5 chilometri di profondità. Dalle prime osservazioni non si intuiva quella che è diventata la clamorosa scoperta, ma oggi i ricercatori hanno dato una risposta concreta: “Abbiamo esplorato nuovamente la formazione MFF utilizzando dati più recenti provenienti dal radar sotterraneo Marsis di Mars Express ed abbiamo scoperto che i depositi sono ancora più spessi di quanto pensassimo: fino a 3,7 chilometri di spessore” ha annunciato Thomas Watters dello Smithsonian Institution, negli Usa, e autore principale sia della nuova ricerca che dello studio iniziale del 2007. L’esperto sottolinea anche che “la cosa interessante è che i segnali radar corrispondono a ciò che ci aspetteremmo di vedere dal ghiaccio stratificato e sono simili ai segnali che vediamo dalle calotte polari di Marte, che sappiamo essere molto ricche di ghiaccio". Il ghiaccio sotterraneo si trova al confine tra gli altopiani e le pianure di Marte. Siamo forse nella più grande fonte di polvere sul pianeta Rosso, uno dei depositi più estesi del pianeta. Gli studiosi però nutrono anche dei sospetti sulla scoperta. Le prime osservazioni di Mars Express hanno mostrato che il MFF è relativamente trasparente ai radar e ha una bassa densità, entrambe caratteristiche che gli studiosi vedrebbero nei depositi ghiacciati. Tuttavia, gli scienziati non hanno potuto escludere una possibilità è quella che le strutture siano in realtà giganteschi accumuli di polvere portata dal vento, cenere vulcanica o sedimenti.
La scoperta parla anche italiano
Lo strumento usato per l’eccezionale scoperta dell'acqua ghiacciata su Marte parla anche italiano. Il radar Marsis è stato realizzato da Thales Alenia Space (una joint venture nata tra Thales e Leonardo), mentre nascono nello stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio, vicino Firenze, i sensori d'assetto stellari che hanno guidato il satellite verso Marte e che hanno contribuiscono a mantenerne il corretto orientamento.