Caccia al covo di Matteo Messina Denaro: la Dda di Palermo segue gli spostamenti del capomafia
Caccia al covo di Matteo Messina Denaro: la Dda di Palermo segue gli spostamenti del capomafia Photo Credit: agenzia fotogramma
17 luglio 2024, ore 11:30
Trapani: blitz al complesso residenziale di Mazara del Vallo alla ricerca dei documenti segreti del capomafia
IL BLITZ
Questa mattina all’alba polizia e carabinieri hanno perquisito un complesso residenziale in provincia di Trapani, a Mazara del Vallo. La direzione distrettuale antimafia (DDA) di Palermo sta indagando sugli spostamenti del boss prima dell’arresto. Si ritiene che il capomafia abbia avuto la disponibilità di un immobile segreto ancora non individuato. L’indagine si sta concentrando sulla ricerca di chi potrebbe aver fornito protezione ed aiuto del mafioso. Sono stati eseguiti controlli sulle celle che hanno catturato il segnale del telefono del boss durante i suoi ultimi spostamenti; sono al vaglio anche quelli con l’amante Lorena Lanceri. Sono state, dunque, avviate perquisizioni in tutti i garage del complesso residenziale.
LE INDAGINI
Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro e dopo aver individuato l’automobile Alfa Romeo con cui il boss ricercato si spostava, gli investigatori hanno passato al setaccio le riprese e analizzato le cellule agganciate dal suo cellulare scoprendo che in un’occasione il boss e la sua amante, Laura Lancieri, (attualmente detenuta e condannata a 13 anni per mafia) si erano dati appuntamento in un luogo vicino Mazara del Vallo. Le telecamere che hanno ripreso gli spostamenti sotto indagine mostrano immagini delle auto che raggiungono i luoghi nei pressi della località siciliana. La polizia, inoltre, ha scoperto che le chiavi trovate in possesso di Matteo Messina Denaro aprivano il cancello del residence situato in via Castelvetrano.
IL BOSS
Dal giorno della cattura del mafioso, gli inquirenti hanno sempre avuto il sospetto che il boss avesse più covi segreti in cui nascondeva documenti, valori e computer. L’attività di ricerca è finalizzata a comprovare questo sospetto e a stanare la rete di collaboratori che ha consentito per anni a Matteo Messina Denaro di spostarsi in Sicilia e di coordinare le attività illecite di Cosa Nostra. Il boss è stato arrestato il 16 gennaio 2023, dopo trenta anni di latitanza. Gravemente malato di tumore, è poi deceduto il 25 settembre dello stesso anno.