Calcio, dalla fascia arcobaleno alle dichiarazioni sul voto in Francia di Thuram, quando la politica incontra lo sport
Calcio, dalla fascia arcobaleno alle dichiarazioni sul voto in Francia di Thuram, quando la politica incontra lo sport Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/
16 giugno 2024, ore 16:45 , agg. alle 17:43
Ieri, le parole dell'attaccante dell'Inter hanno provocato qualche polemica, ma non è l'unico giocatore ad essersi esposto in prima persona su determinate tematiche nel corso delle più importanti manifestazioni calcistiche
CALCIO E POLITICA
L'Europeo in Germania fa già parlare, non per le giocate dei suoi protagonisti, bensì per l'impegno politico di alcuni di loro, entrato nella quotidianità della manifestazione. Il binomio calcio-politica ha spesso faticato ad emergere. Quando qualcuno esce allo scoperto rischia, spesso, di passare per "ribelle". Come il portiere ungherese Peter Gulacsi, che non le manda a dire al primo ministro Victor Orban che da anni, attraverso il calcio costruisce consenso. Nel 2021 Gulacsi pubblicò un post sui social parlando di amore e tolleranza come risposta alla legge che in Ungheria vieta contenuti riferiti all'omosessualità nelle scuole. Fu travolto dalle critiche. "Penso che ognuno abbia il diritto di decidere quanto impegnarsi nelle diverse questioni sociali. Per me - ha spiegato Gulacsi a El Mundo qualche giorno fa - è molto importante che ci rispettiamo, tolleriamo e che ci accettiamo. Noi calciatori riceviamo più attenzioni dai media, penso che possiamo usarla per qualche buona causa". Non solo Gulacsi. Da giorni, dopo l'esito delle elezioni europee e la chiamata al voto della Francia di Emmanuel Macron, i giocatori dei Bleus fanno appelli al voto "per fermare la destra": Ousmane Dembelé, Olivier Giroud, e ieri, anche Marcus Thuram, con quest'ultimo che ha spaccato in due la cautela, parlando di politica dal ritiro della Francia. I Blues avevano finora solo chiesto di poter esercitare il loro diritto al voto, ieri Thuram, invece, è andato oltre. Infatti, l'attaccante dell'Inter, ha preso una posizione molto chiara in conferenza stampa, invitando a votare contro il partito della Le Pen. Nel ritiro di Clairefontaine, la federazione aveva allestito la settimana scorsa una stanza per esercitare il diritto di voto tramite procura. Pochi giocatori se ne sono avvalsi. Allo scioglimento dell'Assemblea, Kylian Mbappé ha subito chiesto di avere la stessa possibilità per le legislative. Mbappé, Koundé e Tchouaméni sono i giocatori indicati come i più consapevoli delle questioni sociali. Sono i tre che avevano preso posizione dopo la morte del giovane di Nahel negli scontri di un anno fa nelle periferie. Firmarono un testo comune in cui invitavano alla calma. Più recentemente, anche Ousmane Dembelé, Ibrahima Konaté, lo stesso Thuram, ancora Koundé e Upamecano avevano manifestato il loro sostegno alle vittime di Rafah. Anche durante gli Europei del 2021, il portiere e capitano della Germania, Manuel Neuer aveva indossato la fascia color arcobaleno a sostegno della comunità Lgbtq+, mentre, più recentemente, l'attuale ct tedesco Nagelsmann si è schierato contro un documentario della tv ARD nel quale si sosteneva che i tifosi della Germania vorrebbero una nazionale meno multietnica e più tedesca. La nazionale tedesca, negli ultimi anni, è stata protagonista di uno dei gesti di protesta più clamoroso della storia dei Mondiali, appena due anni fa, in Qatar: di fronte alla minaccia di sanzioni qualora qualche giocatore avesse indossato le fascia arcobaleno ONE LOVE, l'intera squadra posò per la foto del prepartita col Giappone con la mano sulla bocca, un segnale di protesta forte contro la FIFA che aveva vietato l'utilizzo del simbolo contro la repressione del Qatar, che ospitava la manifestazione.