Calcio, decreto crescita, resta applicabile la detrazione fiscale del 50% per chi arriva dall'estero
Calcio, decreto crescita, resta applicabile la detrazione fiscale del 50% per chi arriva dall'estero
31 gennaio 2021, ore 18:15 , agg. alle 15:05
L'Agenzia delle Entrate riteneva inapplicabile, con effetto retroattivo, il decreto che dà maggiore forza alle nostre squadre sul mercato internazionale, è stato prorogato per due anni
Come funziona il decreto crescita
Perché si possa applicare la riduzione degli oneri fiscali, è necessario che i calciatori, o comunque i dipendenti di ogni settore, non abbiano avuto la residenza fiscale in Italia nei due anni precedenti al trasferimento, e che poi la mantengano per almeno due anni successivi alla firma del contratto. Misure applicate su gran parte dei contratti di questa stagione, ma anche per esempio sul contratto di Ronaldo. Lukaku, e recentemente El Sharawy e Mandzukic sono altri nomi legati alle regole del decreto. Ibrahimovic, per fare un esempio, ha un contratto di un anno col Milan da 7 milioni di euro netti, grazie al vantaggio fiscale costa alla società rossonera 9,17 milioni di euro al lordo, invece di 12,25 milioni di euro.
L’effetto della decisione non ha influito sul mercato invernale, lo farà nella sessione estiva
Il mercato chiude alle 20 del primo febbraio, la situazione della liquidità delle società e l’incertezza sul tema non sembrano aver favorito nuovi movimenti. Al momento in cui scriviamo la sessione invernale del calciomercato non ha riservato grossi colpi, se vogliamo ad eccezione di Mandzukic al Milan e del ritorno di El Shaarawy alla Roma. Ma le agevolazioni fiscali, prorogate per altri due anni, favoriranno sicuramente altri arrivi importanti dall’estero.