11 ottobre 2022, ore 08:00
Resta alta la voglia di possedere una casa di proprietà, ma il 17% del campione si dice propenso a vivere in affitto
Dallo scoppio della pandemia in poi per molti italiani è cambiato il modo di vivere la casa. Avendola vissuta di più in molti hanno deciso di restituirle il giusto valore modificando gli spazi, ripensando la disposizione degli ambienti o impreziosendola con nuovi pezzi di arredamento. Negli ultimi due anni, poi, si sono moltiplicate le notizie di chi si è riscoperto amante di case più isolate, più spaziose, in campagna piuttosto che in città. Una nuova indagine mette ora in luce l'intenzione di molti connazionali, circa uno su tre, di cambiare la propria abitazione nei prossimi ventiquattro mesi.
Sicurezza e intenzioni
Le certezze non sono mai molte, ma se parliamo di intenzioni i numeri cambiano. Parlando di cambio di casa, il 6% del campione intervistato si dice certo di farlo entro i prossimi due anni, mentre quasi il trenta per cento si dichiara probabilmente pronto a cambiare. Tra quelli più sicuri ci sono gli abitanti di Torino, Firenze e Bari, dove circa uno su dieci è sicuro di cambiare nei prossimi mesi.
Affitto o proprietà?
Se è vero che il mattone è sempre stato una passione degli italiani è anche vero che la tendenza per la Generazione Zeta sembra essere diversa: per gli intervistati fino ai ventisei anni di età la metà del campione indica più frequentemente soluzioni abitative alternative come l'affitto o anche case/residence con formule come il co-living. La propensione all'acquisto si fa sentire di più specialmente nelle grandi città del Centro Nord, Milano in testa.
Scegliere in base a cosa?
Il costo resta il primo criterio di scelta di una nuova casa, anche se gli intervistati si sono detti interessati a valutare parametri diversi dal prezzo: l'impatto ambientale nel 37% dei casi, la zona, 48%, la luminosità (42%) e la metratura (41%).