25 ottobre 2024, ore 12:00
Agiva come intermediario tra i cartelli colombiani e i Casalesi. Era in fuga dal 2020
Clamoroso colpo alla criminalità organizzata da parte delle forze dell’ordine. Nella notte italiana, a Medellin, in Colombia, è stato arrestato Luigi Belvedere, narcotrafficante affiliato al clan dei Casalesi. L’uomo, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno, era latitante dal 2020: a rivelare la sua posizione e i dettagli che hanno portato alla cattura, sarebbero state delle comunicazioni inviate dall’uomo con un’app di messaggistica sul cellulare intercettata dagli inquirenti.
Il latitante
Luigi Belvedere ha 32 anni, è originario di San Clemente di Caserta e da anni lavorava al servizio della criminalità organizzata, coordinando i rapporti e agendo da intermediario tra i cartelli colombiani della droga ed alcuni clan del cartello camorristico dei Casalesi. Il suo ruolo sarebbe stato fondamentale nella contesa per il mercato degli stupefacenti in Sudamerica con le altre famiglie mafiose.
L’uomo era ricercato dal dicembre 2020, quando gli era stata comminata la pena di 18 anni, 9 mesi e 20 giorni di reclusione. A questa si era aggiunta un’ulteriore misura cautelare, sempre per traffico internazionale di stupefacenti. Appreso della sentenza, Belvedere si era dato alla macchia, sparendo per i successivi 4 anni. Negli ultimi mesi era diventato noto poiché aveva aperto due pizzerie a Cartagena. Oltre alla foto segnaletica, gli inquirenti hanno a disposizione un’immagine che lo ritrae durante la visita alla tomba del noto narcotrafficante Pablo Escobar.
La cattura
Fondamentale per la riuscita dell’arresto, le informazioni estrapolate da un noto sistema di messaggistica istantanea installato sul cellulare del latitante. Attraverso l’analisi delle conversazioni, gli inquirenti italiani, in collaborazione con Europol, sono riusciti ad accertare la presenza del ricercato prima in Sudamerica e, successivamente, in Colombia.
L’inchiesta si è rivelata particolarmente articolata, e il buon esito delle indagini è arrivato solo grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine di Italia e Colombia. Al coordinamento di tutto, la Procura distrettuale di Napoli. Le operazioni sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco. Fondamentale anche il contributo degli organismi investigativi colombiani e il sostegno operativo di Europol, della Dcsa e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Attraverso questa fitta rete di investigatori, è stato possibile documentare le attività di Belvedere, broker ormai specializzatosi nell'illecita importazione di cocaina. Per le operazioni di cattura è stato inviato sul suolo colombiano anche un contingente di agenti della Polizia di Stato.