15 gennaio 2018, ore 17:50 , agg. alle 18:04
Il punto sulla politica di Alberto Ciapparoni
Che fosse un inizio di campagna elettorale particolarmente caldo lo si poteva facilmente immaginare, del resto il voto del prossimo 4 marzo appare dal risultato incertissimo e tutti i partiti non si risparmiano in promesse e in esternazioni altisonanti. Il dato un po’ più sorprendente è il tipo di campagna che viene condotta. Almeno fino ad ora. In piazza non ci si va, o ci si va pochissimo. Si usano sempre i social e si preferiscono radio e tivvù per lanciare i propri messaggi. Segno dei tempi e di una mentalità profondamente cambiata: soprattutto twitter e facebook vengono considerati fondamentali, eppoi c’è il piccolo schermo, reputato come sempre indispensabile per raggiungere il maggior numero possibile di elettori. Ma la vera sorpresa è la radio. Finalmente, diciamo noi. Anche i politici, di qualsiasi schieramento, sembrano essersi accorti dell’enorme potenzialità del mezzo radiofonico. E piace e intriga in particolare la modalità a 360 gradi: fm, internet, radiovisione. Una riscossa che sa di vendetta, cioè di un piatto che si serve freddo: il 2018 può voler dire la vittoria definitiva della radio sulla carta stampata. Senza rivincita…