28 luglio 2021, ore 09:00 , agg. alle 10:19
Nell’ambito degli accordi del recovery plan è inserito anche l’impegno con l’unione europea per la cancellazione degli oneri impropri dai costi delle forniture elettriche
Il governo è deciso a dare seguito agli impegni presi con il recovery plan, tra essi la questione del Canone Rai, pagato attraverso le bollette dell’Enel. Per il momento sembra rinviata la decisione con cui Draghi intende mantenere l'impegno preso con l'Ue, nell’ambito del Recovery Plan, relativa alla cancellazione degli "oneri impropri" dai costi dell'energia. La norma, che potrebbe essere inclusa nel disegno di legge sulla concorrenza, seguirà lo slittamento della riforma ad agosto, secondo quanto emerge da fonti interne a Palazzo Chigi. L'esecutivo sta valutando l’ipotesi di prendersi più tempo per mettere a punto il disegno di legge che dovrebbe toccare molti punti vitali delle riforme dedicate al Recovery, dall'energia ai farmaci, dai porti ai rifiuti. Al momento, però non sarebbe prevista nella bozza del testo all'esame la norma che toglierebbe il pagamento del canone Rai dalle bollette elettriche, anche se l'idea circola con insistenza nella maggioranza.
Fu Matteo Renzi a inserire il tributo in bolletta
Il canone in bolletta fu introdotto dal governo Renzi come misura anti-evasione, accanto a una riduzione e rateazione del canone stesso. Nelle schede progetto che accompagnano il Pnrr tra le misure di liberalizzazione del mercato elettrico viene indicata con chiarezza "la rimozione del requisito per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore energetico". Un intervento che andrebbe incontro alle richieste europee di alleggerire la bolletta dagli extra-costi ma che richiederebbe di identificare un diverso modello di riscossione per mantenere il gettito. Ed è probabile che , la sua identificazione non ancora definita, sia il motivo dei rinvii.
Nel consiglio dei ministri del 29 luglio probabile discussione
La tassa relativa alla tv pubblica (9 euro al mese per 10 mesi) era stata introdotta dalla Legge di Stabilità emanata dal Governo Renzi. La misura introdotta nel 2015 ha permesso di sconfiggere l'evasione che storicamente ha afflitto il canone della televisione pubblica, ma al prezzo di rincarare le bollette dell'energia. "La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse", scrive in una nota l'Usigrai. "Come è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno. Non è una nostra pretesa, ma un preciso obbligo in capo allo Stato, sancito dal Contratto di Servizio".