01 dicembre 2021, ore 09:00
Cosimo Damiano Bologna si è spento in ospedale dopo due settimane di agonia
Pestato da uno stalker
Era intervenuto in difesa di un'amica, importunata in un bar da un uomo che da tempo la perseguitava. Cosimo Damiano Bologna, 50 anni, aggredito brutalmente da quello stalker violento, è morto dopo due settimane di agonia. Colpito con un pugno e poi una gomitata in pieno volto, quindi fatto cadere a terra dove ha sbattuto la testa con tale violenza da perdere i sensi e non svegliarsi più. Per il suo aggressore, il pregiudicato 36enne Domenico Bellafede, già arrestato alcuni giorni dopo il pestaggio, l'accusa passa ora dalle lesioni inizialmente contestate al reato più grave di omicidio preterintenzionale. L'episodio è accaduto nella notte tra il 13 e il 14 novembre davanti ad un bar nel centro storico di Canosa di Puglia, nella provincia BAT, già teatro nelle ultime settimane di altri episodi violenti, dall'omicidio per un cocktail negato davanti ad un bar di Barletta, all'accoltellamento in una discoteca di Bisceglie per uno sguardo ad una ragazza. Questa volta il litigio, cominciato all'interno del locale, è scoppiato quando il 36enne, che da tempo perseguitava una 40enne, avrebbe cominciato ad importunare la donna, quella sera in compagnia di Bologna. Cosimo Damiano sarebbe allora intervenuto in difesa dell'amica finendo pestato a sangue.
Le reazioni
"L'esempio di coraggio di chi è intervenuto in difesa di una donna si è trasformato in tragedia e purtroppo Canosa piange una giovane vita spezzata da un gesto di brutale violenza che si fa fatica a comprendere ma che dobbiamo unanimemente condannare" ha commentato il sindaco Roberto Morra, che per il giorno del funerale proclamerà il lutto cittadino. "E' necessario che la città si fermi a riflettere sull'accaduto - ha aggiunto Morra - un atto lontano dalla cultura e dal vivere civile della nostra comunità". Una "scena da teppismo urbano" l'hanno definita gli investigatori. Le telecamere di videosorveglianza, le dichiarazioni di qualche testimone e l'individuazione dell'auto, una Jeep Renegade bianca, a bordo della quale l'aggressore è poi fuggito, hanno consentito ai poliziotti del commissariato di Canosa, coordinati dal pm della Procura di Trani Marcello Catalano, di identificare Bellafede. Il 36enne è stato quindi arrestato il 20 novembre per lesioni e stalking e portato in carcere. Due giorni fa, quando la vittima del pestaggio ancora lottava per sopravvivere nel reparto di rianimazione dell'ospedale Bonomo di Andria, Bellafede è stato scarcerato e si trova agli arresti domiciliari.
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