Captato un segnale radio dalla stella Proxima Centauri, la più vicina al sole
22 dicembre 2020, ore 19:00 , agg. alle 11:04
L' emissione è stata rivelata grazie alle osservazioni condotte con il telescopio Parkes, in Australia. Gli esperti stanno analizzando la provenienza e le caratteristiche del segnale
Il fascio di onde radio registrato dai ricercatori del progetto Breakthrough Listen, impegnati in un'ampia ricerca di forme di vita extraterrestri, proviene da Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole, una nana rossa a 4,2 anni luce dalla Terra. L'evento risale alla primavera del 2019, quando è stato rilevato dal telescopio Parkes, in Australia, tra aprile e maggio. Da allora gli esperti stanno studiando la provenienza e le caratteristiche del segnale, che ha fin da subito catturato l'attenzione dei "cacciatori di alieni" perché occupa una banda molto ristretta dello spettro radio, intorno 982 megahertz, uno spazio apparentemente privo di segnali trasmessi da satelliti e veicoli spaziali creati dall'uomo. Pete Worden, il direttore esecutivo di Breakthrough Initiatives, ha sottolineato che per saperne di più bisognerà attendere che il team di ricerca concluda i propri studi: "Questi segnali sono probabilmente interferenze che non possiamo ancora spiegare completamente. Sono attualmente in corso ulteriori analisi".
Segnali alieni?
La notizia, segnalata dal quotidiano inglese The Guadian scatenando la fantasia dei cacciatori di alieni, è stata confermata dal Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), che però è molto cauto e precisa sul suo sito che le possibili sorgenti di questo segnale possono essere diverse. Il segnale non sembra provenire da un'antenna terrestre, ma potrebbe provenire da un satellite in orbita. Sono infatti oltre 2700 quelli in funzione intorno al nostro pianeta. Ma se non fosse il segnale di un satellite, cos'altro potrebbe essere? Il Seti spiega che è possibile che provenga da qualcosa che si trova dietro Proxima Centauri. Se non arrivasse da Proxima Centauri, potrebbe essere qualcos'altro che si trova molto oltre. I segnali radio naturali, prodotti da quasar o pulsar, non sono a banda stretta e non sono confinati a una ristretta gamma di frequenze, come invece sembra essere questo segnale. "I segnali astronomici naturali - spiega Marta Burgay, ricercatrice dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) - di solito sono su frequenze multiple in modo continuativo, non su una sola come in questo caso. Tuttavia noi terrestri emettiamo continuamente onde radio con queste caratteristiche". Basti ricordare che pochi anni fa, sempre dallo stesso telescopio, era stato colto un segnale radio che poi si è scoperto essere stato prodotto dal forno a microonde del centro visitatori della struttura. Un'altra ipotesi è che si tratti di segnali radio naturali emessi da un pianeta con un forte campo magnetico, come quello di Giove. "Ci sono molte possibili spiegazioni, ma fin quando non sapremo - conclude il Seti - dovremo continuare a considerare anche l'ipotesi aliena tra le possibilità".