Carlo Calenda a RTL 102.5: “sono contrario a fornire i tamponi gratuitamente a chi non si vuole vaccinare”

Carlo Calenda a RTL 102.5: “Sono contrario a fornire i tamponi gratuitamente a chi non si vuole vaccinare”

Carlo Calenda a RTL 102.5: “Sono contrario a fornire i tamponi gratuitamente a chi non si vuole vaccinare”


14 ottobre 2021, ore 11:30 , agg. alle 12:31

su Draghi: “deve restare a Palazzo Chigi” forza nuova: “non può avere sedi dopo l’assalto alla cgil”

Carlo Calenda è intervenuto questa mattina in diretta su RTL 102.5 durante Non Stop News, intervistato da Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Davide Giacalone.

Da domani obbligo al green pass per entrare in azienda: è stata una buona scelta? Perchè non obbligare direttamente al vaccino?

Obbligare al vaccino significa obbligare ad una cura, forse ci si arriverà ma credo che il governo lo voglia fare gradualmente. Questa è una scelta che è stata fatta praticamente quasi solo dal governo italiano, una scelta molto radicale”.

NO AI TAMPONI GRATUITI PER CHI NON SI VUOLE VACCINARE

Più dell’ 80% degli italiani si è fatto somministrare le due dosi del vaccino: perché dobbiamo occuparci della minoranza di italiani che non vogliono vaccinarsi?

Sono contrario a fornire gratuitamente i tamponi a chi non si vuole vaccinare. Vuol dire penalizzare in qualche modo chi il vaccino lo ha fatto. Non è accettabile. Chi si è vaccinato lo ha fatto per un senso di responsabilità, di protezione personale e perché fa prevalere la valutazione della scienzaAttenzione perché far prevalere una minoranza, che diventa una minoranza di 4 milioni di persone, può diventare una questione molto pericolosa, quindi va gestita con fermezzaIo sono contrario per esempio a dare le deroghe per i portuali di Trieste, la trovo una follia. Gestiamo la situazione con attenzione perché può diventare una questione di ordine pubblico: dietro a chi legittimamente ha un parere anti scientifico ma completamente contrario alla violenza, possono celarsi frange di estremismi di tutti i livelli, colori e orientamenti”.

A proposito di disordini, su quanto accaduto a Roma dichiara:

Ho visitato il presidio della CGIL, ciò che è accaduto ha rappresentato un atto che ha valore storico, nel senso che le sedi sindacali sono state devastate nel biennio rosso e chiuse durante il fascismo. Dunque una cosa molto grave. Non penso che il problema dell’Italia oggi sia il fascismo ma quell’atto va condannato in tutti i modi”.

Sulla manifestazione anti fascista prevista per sabato, proprio a poche ore dal ballottaggio:

Parteciperò alla manifestazione, penso che dovrebbe essere una manifestazione di tutti. Le tempistiche derivano da quando è successo il fatto. Comprendo la delicatezza ma penso che lì ci dovrebbe essere soprattutto la destra”.

SCIOGLIERE I PARTITI CHE CAUSANO DISORDINE PUBBLICO

A proposito della proposta di scioglimento di Forza Nuova e delle varie formazioni vicine al fascismo: alcuni dicono che non valga la pena scioglierli

Vale la pena sciogliere queste formazioni se commettono atti di natura eversiva, come quello che è accaduto sabato. Il concetto di fascismo è spesso utilizzato in modo sbagliato e a sproposito, ma se si da atto a episodi di natura eversiva questi movimenti vanno sciolti. Forza Nuova non può avere delle sedi dopo aver di fatto guidato l’assalto alla CGIL”.

DRAGHI DOVREBBE RESTARE A PALAZZO CHIGI


Il futuro del paese e il futuro di Draghi: dovrebbe restare a Palazzo Chigi o puntare al Quirinale?

Dovrebbe rimanere a Palazzo Chigi. In questo momento il paese deve affrontare una sfida che non è ancora vinta, quella di spendere i soldi del PNRR. Starei molto attento anche alla dinamica dei tassi di interesse e agli aiuti della BCE. Non abbiamo vinto alla Lotteria di Capodanno. Per come stanno le cose oggi, noi questi soldi non li spendiamo perché nessuno gestisce niente. Abbiamo bisogno di un lungo percorso, non solo di riforme ma anche di gestione all’amministrazione, che è l’essenza della politica. In politica devi avere una tua idea di gestione della vita, della società, della libertà. Ma poi devi riuscire a far accadere quella visione e per farlo devi avere capacità gestionali e amministrative. La politica italiana non le ha”.

La forza che lei cerca di costruire in Italia, Azione, partito più votato a Roma, vive meglio in un ambiente elettorale con un sistema proporzionale o maggioritario?

Sono sempre stato di orientamento maggioritario, c’è però un dato: nella seconda Repubblica il maggioritario non ha portato né maggiore governabilità né maggiore indipendenza dai piccoli partiti, perché si fanno coalizioni che contengono tutto e il contrario di tutto, le metti nell’alleanza ma poi quello che succede è che non governi. Ci vuole un sistema proporzionale con uno sbarramento il più alto possibilePer quanto riguarda il partito che io guido, Azione, penso che abbiamo fatto politica molto seriamente, abbiamo presentato un programma che affronta i temi, abbiamo lavorato a lungo e in modo pragmatico. C’è stata però anche una grande carica ideale, l’idea che non devi scegliere il meno peggio, infatti molti giovani hanno partecipato alla campagna elettorale. Credo che questo si possa portare in Italia con grandi risultati, è quello che mi accingo a fare adesso”.

La concretezza dei temi e il pragmatismo

Sì, ma anche l’idealismo dei comportamenti. Noi soccombiamo di tatticismo politico, è un gioco che appassiona tutti quanti, il gioco delle alleanze. Invece la politica è andarsi a prendere il consenso e per farlo devi fare come abbiamo fatto noi a Roma: non abbiamo spiegato le nostre idee solo in televisione ma anche direttamente sul territorio”.


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